Capodanno. Un nuovo Capodanno. Cosa ho fatto a Capodanno? Ho chiuso senza salvare. Il mio bilancio di fine anno non è stato approvato.
E’ stato un anno in salita, il 2021, fin da Capodanno. Di notizie urticanti, difficili, di cambia-menti, di progetti saltati, di malattie nella mia famiglia, di legami e amori complicati, ma sempre educativi, di quelli che sanno insegnarti qualcosa anche quando “sulla carta” senti di aver perso, di rincorse contro il tempo, per fermare il tempo. Di viaggi e traversate in solitaria, di cammini a due, ma non due. Di salvataggi disperati, di illusioni che profumavano, sempre, di realtà. Un anno di perdite: del cuore e fisiche. Un anno dove la morte, quella che più temevo, di lei, ha bussato alla mia porta fino a sfondarla. Un anno di tempeste, di temporali, di fulmini a ciel sereno e di tsunami. Quelli che che fendono il cielo, mandando in frammenti anche il più silenzioso e mite dei silenzi. Un anno di rivoluzione del cuore, di movimenti, di determinazioni così potenti da andar incontro alla violenza dell’Universo quando non si ha paura di essere coerenti, ogni giorno. Un anno di incontri, di legami, intensi e veloci, tutti o quasi balsami d’amore, anche quando nati e abortiti sul nascere o quasi. Un anno dove ho imparato a consolidare ciò che c’era, realmente, e si è spezzato, naturalmente, ciò che non “serviva” più consentendo – mi piace crederlo – ad ognuno di seguire i propri cammini, senza rancore o giudizio, ma nella piena consapevolezza e accettazione dell’impermanenza della vita, con tutti i suoi transiti. Alcuni si sono sfilacciati altri defilati e, in altri ancora, sono scivolata io, con la naturalezza, credo, con la quale vi ho fatto ingresso. Un anno di chiusure, non di muri, ma di maggiore intimità, complice l’abbandono, per ritrovarmi, per conoscermi, davvero, a fondo, senza doverci essere, per forza, per tutti. Un anno di “confini”. Un anno di percorsi di crescita e incontri davvero “fortunati”, affatto casuali. Un anno, dopo anni ad allenare la mia pazienza, tenacia e fiducia verso l’altro, nel quale qualcuno ha trovato la Via, anche grazie alla mia incondizionata dedizione. Tanti, molti, sapranno ritrovarsi in queste parole, credo. Chi più chi meno…
Però, ora, che siamo arrivati alla fine dell’anno, qualcuno mi spieghi la trama! E’ stato un anno di amore, di conflitto, di sogni ad occhi aperti, di affanno, di salite col fiato corto, ma di avventure pazzesche, dentro casa, principalmente, grazie o a causa della Covid-19 e con tutte le restrizioni del caso, fase dopo fase, di conquista di libertà, sancite dai dpcm e dal cuore, dalle lotte di fede, che non scorderò tanto facilmente.
Un anno dove la morte, 14 anni dopo, ha fatto irruzione in casa mia, nelle mie case, nel mio cuore, togliendomi tanta della Milena che conosco da vicino, quella che sorride sempre, ma insegnandomi tanto, sulla vita, su di lei, su chi era e non era, su chi può diventare, nonostante tutto. Il vuoto di Minou, va detto, fa rumore.
Poi, ancora, il confronto su temi delicati e sfide difficili, non si è fermato a quel vuoto, continua, mi ha presentato il conto, nell’ultima settimana dell’anno e, dulcis, ieri.
Cosa c’è da capire, da approfondire quando la vita ti mette davanti a prove così difficili? Tutte insieme, come a negarti, nella sua durezza, una possibile e sana tregua del cuore? Per prendere respiro, ogni tanto, per toccare la riva, per ritornare a galla.
Avrei solo bisogno di una tregua.
E di un rifugio.
Ogni tanto bisognerebbe dare una tregua alle nostre colpe, e conceder loro il beneficio del perdono. Troviamo sempre il modo, spesso, di sentirci in colpa quando accadono le cose, di meritarcele, non sembra anche a voi? Anche quando non riusciamo più a tornare “indietro”, sulla strada di “casa”…
Poi, mi ripeto. Datti tempo, datti tregua, datti spazio, datti serenità.
Esci dai tuoi conflitti. Vai a visitare il cielo, incontra un albero, innamorati di un filo d’erba.
Non sei solo là fuori, anche se pensi di esserlo.
Crea un nido di luce dentro di te. Sii pronto ad accogliere ciò che il mondo ti darà.
Prima o poi qualcosa arriva, stanne certa!
Voglio un tempo che è tregua, tra il sollievo di un conflitto finito e la paura di un tuono in arrivo.
Importante, nel frattempo, non sentirmi n bilico su qualcosa che si finge tregua, ma è solo resa.
Negozierò una tregua col mio karma: gli darò ragione a patto che si dimentichi di me e io di lui. Come? Decidere di trasformarlo..!
È arrivato il 2022. Mi piacerebbe urlare al vento “GIOIE POTETE SMETTERE DI NASCONDERVI. VI STO ASPETTANDO!”
Scusa 2022, non è per diffidenza, ma usciamo da una storia difficile con due anni, possiamo dare una sbirciatina prima di entrare?
[…] Ricordo, con tenera compassione, i creatori del “Il 2020 sarà l’anno della ripresa” e “Nel 2021 finirà la crisi”. Gli stessi che, oggi, presentano “2022, adesso sì che è l’anno buono”.
Non so, speriamo che il 2022 non sia la “variante” del 2021. Confesso che mi piacerebbe vedere il trailer del 2022. Così, solo per farmi un’idea. Eppure, se tutto dipende da noi, occorre imparare a gettare nuove cause, anche se, dopo l’anno appena trascorso, è il 2022 che deve scrivere una lista di buoni propositi nei miei confronti!
Tra i propositi del nuovo anno, però, (io) scelgo con cura:
– A chi dare confidenza
– A chi fare una confidenza
– Con chi prendersi della confidenza
– Ad essere Pace e creare la Pace.
E poi arrivano quegli eventi che ti fanno capire che la pace con te stessa in realtà era solo una tregua. Non era davvero La Pace.
Lasciatemi, però, una tregua e prendetevi tutto il resto.
Tra le altre cose che vorrei: un attimo di tregua, un respiro non a vuoto, un po’ di fiducia incondizionata.
Buon Anno! Nuovo o ricondizionato? E va bene, lascia che sia, a volte, le migliori cose iniziano con un finale burrascoso.
Forse.
Addio 2021 e benvenuto (…) 2022!
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…
Matteo 3 anni Ago
💔
Milena Sala 3 anni Ago
già…
Roberta Venturini 3 anni Ago
Come sempre sai tradurre al meglio i tuoi stati d animo …non cosa da poco e non facile ; una dote un talento prezioso . 🙏
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie Robi, di cuore…
Palma 3 anni Ago
Brividi alla schiena…..leggere ciò che scrivi è creare un “nido di luce” dentro alle mie giornate buie…….grazie 💚
Milena Sala 3 anni Ago
Ma chi è la scrittrice, qui? Quando le lettrici, sanno esserlo. Grazie di cuore, tesoro. Anche tu sei luce, nel mio buio, sappilo!
Matteo 3 anni Ago
….sicuramente l’anno passato è stato per te una vera prova….soprattutto dal punto di vista affettivo….perdere quanto di più caro abbiamo è innaturale…. accettare la morte è innaturale…. accettare ciò che noi non vorremmo accada mai è innaturale……
La vita però, è tutta una salita…ogni tanto il cammino torna in pianura….ma poi, inaspettata La prossima salita è alle porte …davanti a noi….
Spetta a noi decidere cosa fare….fermarsi, andare avanti qualsiasi cosa accada…..reagire, oppure…morire…..
Questo tuo racconto, è lo specchio della tua anima in questa fase…. una fase molto dura….
Ma bisogna sempre sperare che il buio prima o poi, lasci il posto alla luce……
Milena Sala 3 anni Ago
…
Dino Frambati 3 anni Ago
Una delle cose più belle che ho letto di tuo. Per capire bene bisogna conoscerti, saperti intuire, sapere chi sei e come sei. Nelle frasi a cuore aperto ma anche, a volte, un po’ criptate. La sensibilità ti è sorella. Forse anche legata da un rapporto così stretto da impedire di essere felice. Per eventi duri e negativi ma anche perché tuo sentimento e un bellissimo filo d’erba tanto delicato e bello da muoversi al minimo soffio del vento.
Triste leggere questo tuo scritto ma anche commovente e ricco del dono di coinvolgere.
Bravo, questa è la Milena che mi piace
Dino
Dino Frambati 3 anni Ago
Una delle cose più belle che ho letto di tuo. Per capire bene bisogna conoscerti, saperti intuire, sapere chi sei e come sei. Nelle frasi a cuore aperto ma anche, a volte, un po’ criptate. La sensibilità ti è sorella. Forse anche legata da un rapporto così stretto da impedire di essere felice. Per eventi duri e negativi ma anche perché tuo sentimento e un bellissimo filo d’erba tanto delicato e bello da muoversi al minimo soffio del vento.
Triste leggere questo tuo scritto ma anche commovente e ricco del dono di coinvolgere.
Bravo, questa è la Milena che mi piace
Dino
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie di cuore, Dì. Collega, amico, e confidente di “vuoti”.
Cervetto Rodolfo 3 anni Ago
Come sempre un ottimo spunto per crescere e nella sofferenza c’è sempre la crescita, quella che ti permetterà d’affrontare il 2022 con una sensibilità maggiore e con una conoscenza di te ancora più profonda.
Milena Sala 3 anni Ago
Quanta verità e saggezza, occorre percepirlo proprio così. Un viaggio dentro di sè…