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Modena, tra storia, arte, cibo e motori

Modena, tra storia, arte, cibo e motori. Cinta dai fiumi Secchia e Panaro proprio al centro dell’Emilia Romagna, è una piccola città bomboniera ricca di fascino, nobile e borghese, ancora oggi, perfetta nel suo insieme. Una città piena di alberi, dinamica, affascinante, seducente e di una eleganza raffinata. Modena è una perla preziosa da ammirare per i tesori architettonici che custodisce, di grande fascino e suggestione. Nel 1997l’Unesco ha riconosciuto il valore universale del complesso di Modena, dichiarando la Cattedrale, la Torre Civica e Piazza Grande Patrimonio dell’Umanità, quali “testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa”. L’antica storia della città, infatti, potrete riviverla passeggiando tra i monumenti del centro storico: traccia dell’importante passato della città.

Modena, tra storia e curiosità

Le origini di Modena risalgono probabilmente al periodo etrusco, ma le prime notizie sicure sulla città si hanno all’inizio del II secolo a.C. e coincidono con l’espansione di Roma, quando venne creata la grande arteria della via Emilia e Mutina fu proclamata colonia romana. Dopo il breve dominio mantovano nel 1289, Modena tornò, nel 1336, alla casata degli Estensi che la governarono fino al 1796. Diventò la “città estense” per antonomasia solo nel 1598, quando il duca Cesare d’Este trasferì da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato. Con il boom economico, negli anni del dopoguerra, Modena ha conosciuto un periodo di benessere senza precedenti.

Maserati Modena

Un successo legato all’affermarsi di industrie come Ferrari, Maserati o Panini, o come i poli ceramico di Sassuolo, tessile di Carpi e biomedicale di Mirandola, e alla valorizzazione dei prodotti tipici della regione.

Modena e la sua arte: ecco cosa vedere

Se state pensando di trascorrere qualche giorno a Modena, vi propongo un itinerario di viaggio di cosa vedere, assolutamente, in città e dintorni, in uno o più giorni. La vostra visita “nella city” non può che iniziare da Piazza Grande, cuore della città, dove troverete il Duomo di Modena, la Ghirlandina e il Palazzo Comunale. Dopo una sosta d’obbligo al Duomo caratterizzato da loggette, salite sulla Ghirlandina, il campanile simbolo della città, percorsi i 200 scalini la vista sulla città è incredibilmente magnetica. Se avete tempo, fate visita ai Musei del Duomo.

Piazza Grande e Palazzo Comunale

Cuore pulsante e vivo della città, Piazza Grande è la piazza principale di Modena, situata in pieno centro storico. Vi si affacciano il Duomo, l’Arcivescovado e il Palazzo Comunale, che chiude col suo porticato il lato orientale e settentrionale della piazza. Non si tratta, in realtà, di un unico palazzo, ma del risultato della ristrutturazione sei-settecentesca di numerose costruzioni sorte in epoche diverse, armonizzate allo scopo di organizzarle in un unico, omogeneo complesso edilizio. Al suo interno sono visitabili le splendide sale storiche: Sala della Torre Mozza (così chiamata perché è ancora visibile il muro di un’antica torre civica che testimonia le origini medievali del Palazzo), Camerino dei ConfirmatiSala del Fuoco, Sala del Consiglio Vecchio, Sala degli Arazzi e Sala dei matrimoni.

Piazza Grande e Palazzo Comunale

Il Duomo di Modena e la Ghirlandina

Il Duomo di Modena è tra i maggiori monumenti della cultura romanica in Europa. Fu fondato il 9 giugno del 1099 per iniziativa delle varie classi sociali cittadine, come affermazione dei valori civici, culturali e religiosi della nascente comunità. L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo realizzarono la cattedrale, che ospita il sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di Modenain una sintesi fra la cultura antica e la nuova arte lombarda, creando un modello fondamentale per la civiltà romanica. Dalla fine del 1100 fino al Trecento il cantiere fu proseguito dai Maestri Campionesi.

Duomo di Modena e Ghirlandina

A fianco dell’abside del Duomo, con i suoi 89,32 metri, si proietta verso l’alto la torre Ghirlandina. Una curiosità. La Ghirlandina è stata battezzata dai modenesi con questo vezzeggiativo per il doppio giro di balaustre che incoronano la guglia, “leggiadre come ghirlande”.

Galleria Estense

La Galleria Estense è una delle tappe imperdibili di Modena che merita una lunga sosta per poter ammirare la collezione d’arte dei duchi d’Este: al suo interno troverete opere di Guercino, Annibale Carracci e Dosso Dossi. Sul sito ufficiale gallerie-estensi.beniculturali trovate le informazioni su orari e aperture. Istituita nel 1854 da Francesco V d’Austria-Este e collocata dal 1894 nell’attuale sede del Palazzo dei Muse. L’edificio comprende quattro saloni e sedici salette espositive dedicate all’importante patrimonio artistico accumulato dai duchi d’Este fin dagli anni della signoria ferrarese.

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Galleria Civica

Attiva dal 1959, la Galleria civica di Modena, storica istituzione pubblica della città, è da oltre 50 anni uno dei centri di produzione culturale più autorevoli nel panorama nazionale dell’arte contemporanea.
Dal 1963, anno in cui inizia a svolgere attività permanente, la Galleria civica di Modena stabilisce la sua sede nel settecentesco Palazzo dei Musei. Dalla primavera 1995 si trasferisce nell’appena ristrutturato Palazzo Santa Margherita, ubicato in una delle più suggestive zone del centro storico della città.

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Palazzo Ducale

Uno degli edifici più belli della città è sicuramente il Palazzo Ducale di Modena, sede della Corte Estense, che fu realizzato dai più grandi artisti dell’epoca come Avanzini, Berlini, Borromini e Pietro da Cortona. Secondo molti si tratta del primo palazzo barocco d’Europa, quello in cui vennero cioè per la prima volta realizzati i canoni dell’arte seicentesca. È monumentale e ricchissimo, d’arte e di storia: un gioiello degno delle ambizioni di chi lo volle. Per grandezza e fasto, ben potrebbe essere annoverato tra le più prestigiose regge a livello europeo.

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Oggi è sede dell’Accademia Militare: l’unico Istituto di formazione di base per gli Ufficiali in servizio permanente dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri.​L’elegante facciata si presenta con tre piante di finestre affiancate, coronate da balaustre con statue. Con il suo elegante loggiato a due piani, il Cortile d’Onore è un capolavoro dell’architettura barocca. Da qui si accede allo Scalone d’Onore ornato da statue romane, che porta al Loggiato e alle numerose sale dell’Appartamento di Stato. Non perdete una visita al Foro Boario di Modena, un incredibile struttura che, oggi, ospita la Facoltà di Economia.

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Dopo aver visitato la chiesa di Sant’Agostino, di origini trecentesche, che venne trasformata nel Seicento diventando il Pantheon dei duchi e delle duchesse d’Este, raggiungete il monumentale di Modena, San Cataldo. Raggiungete il chiassoso mercato storico Albinelli, il mercato storico della città. Tra i banchi troverete tante prelibatezze da assaggiare. Modena è patria dell’aceto balsamico, proprio per questo non potete perdere una visita all’Acetaia comunale che si trova nel sottotetto del Palazzo Comunale.

Chiesa di Sant’Agostino

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Cimitero Monumentale San Cataldo

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Storico Mercato Albinelli di Modena

mercato Albinelli

L’Acetaia comunale

Acetaia di Palazzo Comunale

 

Museo della Figurina, per bambini e non solo

Non dimenticate, poi, una tappa al Museo della Figurina. Nato per volontà e passione di Giuseppe Panini, fondatore delle Edizioni Panini, il Museo della Figurina è allestito in un’ampia sala espositiva, nella quale si trovano sei armadi, corrispondenti a sei grandi album da sfogliare. Al loro interno è ripercorsa l’intera storia della figurina, dagli esordi alle più innovative tecniche di produzione.

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Oltre a dare i natali a Enzo Ferrari, fondatore della gloriosa scuderia automobilistica, Modena è anche la patria della lirica: proprio qui, infatti, è nato Luciano Pavarotti, il tenore italiano più famoso al mondo. Da mettere in programma, dunque, una visita alla Casa Museo Pavarotti.

Casa Museo di Luciano Pavarotti

La Casa Museo di Luciano Pavarotti, progetto a cura della Fondazione, fa parte di questo piccolo, grande mondo modenese: un luogo capace di far conoscere ai suoi visitatori il ritratto del Grande Maestro nella sua veste di uomo di scena, così come nella sua veste più intima e privata di uomo legato alla sua terra, alla quale ritornava in ogni momento di pausa dal lavoro. Si trova nel cuore della campagna modenese, proprio alle porte della città verso le colline, e rispecchia l’animo allegro, gentile e vibrante del Maestro: ogni centimetro riflette la sua personalità poiché rivela l’uomo dietro le quinte.
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Il Teatro Comunale Luciano Pavarotti

Il Teatro Comunale fu inaugurato nel 1841 con la denominazione Teatro dell’Illustrissima Comunità. Dall’ottobre 2007, è stato intitolato “Teatro Comunale Luciano Pavarotti”, in memoria del grande tenore modenese a un mese dalla sua scomparsa

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Prima di lasciare la città non perdete una visita, se siete appassionati di motori, alla Casa Museo Enzo Ferrari e al Museo Ferrari di Maranello.

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Modena e i motori

Tappa obbligata per gli appassionati di corse automobilistiche e non solo, il Museo Enzo Ferrari, inaugurato nel 2012, ospita la casa in cui nacque Enzo Ferrari nel 1898 e la galleria espositiva, l’ormai famoso “cofano” di alluminio giallo che l’avvolge. Un edificio futuristico al cui interno vi si può ammirare un allestimento flessibile che rappresenta la storia, gli attori, i luoghi e le competizioni dell’automobilismo sportivo modenese.

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Vale una fermata anche all’Orto Botanico dell’Università di Modena, nel cuore del centro storico, fondato nel 1758, per volontà del Duca Francesco III d’Este, che destinò una parte del giardino di corte alla coltivazione e alla dimostrazione delle piante medicinali.

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Il Giardino Ducale Estense è un giardino fatto costruire ancora verso la fine del XVI secolo, quando il duca Cesare diede ordine di recintare adeguatamente un ampio spazio incolto situato a Nord del palazzo, e per circoscrivere l’area fu utilizzata una semplice siepe. Il parco del Giardino Ducale Estense è fortemente caratterizzato dal disegno originario e dalla presenza della pregevole palazzina Vigarani che emerge in tutte le principali prospettive. Sul piano vegetazionale va sottolineata la presenza di alberi appartenenti a diverse specie di notevole grandezza e importanza.

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Quindi, lasciandovi alle spalle la magia del centro storico di Modena, potete raggiungere il Parco Giovanni Amendola: un’oasi verde di oltre centosettantamila metri quadrati all’interno di Modena. Il parco presenta soluzioni non convenzionali e di valore artistico nella costruzione di collinette perfettamente circolari e nell’utilizzo calcolato del cemento, soluzioni che creano un paesaggio naturale simile ai mondi di Super Mario.

Parco Giovanni Amendola

Cosa mangiare a Modena: i prodotti tipici

La cucina modenese è rinomata in tutta Italia ed è molto antica, tanto che viene citata già in alcuni libri del 1300, tra cui il Decameron del Boccaccio, dove ritroviamo i famosi tortellini (più piccoli e la loro forma sarebbe legata a una leggenda che trae spunto dal poema “La Secchia Rapita” del Tassoni) o cappelletto (la cui forma, come il nome lascia intendere, ricorda quella dei cappelli indossati durante il Medioevo: turtlén (in dialetto bolognese) o del turtlèin (in quello modenese) o  caplèt (in romagnolo). Tradizioni antiche che uniscono realtà e leggenda, sapori semplici e al tempo stesso ricercati, e grandi piatti che si contendono il primato: Emilia v/Romagna.  Il “vero” cappelletto è decisamente romagnolo mentre il “vero” tortellino emiliano.

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Uno dei pezzi forti della gastronomia modenese è la carne di maiale, che trova espressione nei marchi di origine del Prosciutto di Modena, del cotechino IGP e dello zampone.

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Tante le prelibatezze da assaggiare a Modena, tra cui lo gnocco fritto, solitamente accompagnato con salumi, formaggi o servito al posto del pane e le crescentine (da impasto che cresce), note comunemente come tigelle, sono delle focaccine tipiche modenesi, preparate con un impasto a base di farina, strutto, lievito e acqua. Che dire, poi, del rinomato borlengo? Una cialda molto sottile e croccante tipica dell’area collinare. La città è nota nel mondo anche, non ultimo, per il Lambrusco di Modena Dop, uno dei fiori all’occhiello dell’enologia emiliana.

gnocco fritto tigelle lambrusco

Aceto Balsamico di Modena

Tra i prodotti d’eccellenza della gastronomia modenese, conosciuto in tutto il mondo, non si può non menzionare ancora l’aceto balsamico di Modena, che, al pari di tutte le altre Dop e Igp è pienamente tutelato contro ogni possibile evocazione che possa indurre in errore i consumatori. C’è un solo modo per fare l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P.  Quale? Deve essere prodotto esclusivamente nelle acetaie delle province di Modena e Reggio Emilia con i mosti ottenuti dai 7 vitigni più coltivati in Emilia Romagna – Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni. Nasce dalla sapiente unione tra mosto cotto da questi vitigni selezionati e dal pregiato aceto di vino.

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E, dulcis, ma non ultimo, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano: due grandi eccellenze italiane conosciute in tutto il mondo. Benché simili, però, sono facilmente confondibili, ma è sbagliato.

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Il Parmigiano Reggiano è nato nelle comunità monacali dell’Emilia Romagna mentre il Grana Padano è nato nell’Abbazia di Chiaravalle, in Lombardia. Il Parmigiano Reggiano si produce solo nelle province di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Modena e Mantova.  Il Grana Padano si produce, invece, nella zona della Pianura Padana, da cui il formaggio prende il nome, che abbraccia ben 32 provincie, tra Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto. Si tratta quindi della zona della Pianura Padana, da cui il formaggio prende il nome. 

I principali eventi nella città di Modena

Il 31 gennaio, di ogni anno, viene celebrata a Modena la festa del Patrono, san Geminiano, durante la quale vengono esposte in Duomo le reliquie del Santo, mentre nel centro storico della città si svolge la fiera con le tradizionali bancarelle per la vendita di prodotti extralimentari e degustazioni di prodotti tipici.

San Geminiano di Modena

Dal 2018, è approdato a Modena uno degli eventi più amati dai golosi. Si tratta di Sciocolà, il Festival del cioccolato, che nel 2019 ha visto l’esposizione di una replica in cioccolato della Ferrari F2004 di Michael Schumacher. La terza edizione, che avrebbe dovuto svolgersi dal 30 ottobre al 1 novembre 2020, è stata rinviata al 2021 a causa dell’emergenza Covid (29 ottobre – 1 novembre).

sciocola

Tra gli appuntamenti annuali da non perdere, c’è anche il Festivalfilosofia che a settembre anima per tre giorni la città, con lezioni magistrali, mostre, concerti, film, giochi e cene a tema. È libertà il tema della 21ª edizione della manifestazione, che si terrà il 17, 18 e 19 settembre 2021 a Modena, Carpi e Sassuolo.

festivalfilosofia

Cosa vedere a Modena e dintorni?

Ecco una lista di luoghi e tappe “fuori porta” che meritano di essere programmate e che lascio a voi l’incanto di scoprirle in libertà:

    • Castello di Rossena
    • Fiumalbo
    • Pievepelago
    • Fanano
    • Maranello
    • Sestola
    • Montecuccolo
    • Rocca di Montese
    • Guiglia
    • Castelvetro
    • Rocca di Montefiorino
    • Rocca di Vignola
    • Sassuolo
    • Carpi
    • Castello di Rangone
    • Nonantola
    • Reggio Emilia
    • Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina

Questa è “la mia” Modena, e tanto altro, oltre ad essere la terra natale di chi scrive. Mi piace raccontare la storia delle città e dei luoghi che ho visitato, anche quando, qui, ci ho vissuto per 35 anni, prima di “farmi adottare” in  Liguria.

Le città che quando cammini non ti rendi conto del tempo e ti perdi all’angolo, tra un dettaglio e lo stupore.

Le città sono come le persone. Hanno un nome che le distingue e pregi, difetti e particolarità che conferiscono loro un carattere preciso. Ma c’è sempre qualcosa che sfugge, labile e indefinibile, così da renderle sempre nuove e inaspettate ogni volta che le si rivede.

Questo mi succede, tuttora, a Modena…

 

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