spiagge segrete

Il Salento da scoprire: spiagge e non solo

 Il Salento è conosciuto ormai in tutto il mondo. E non solo per le splendide spiagge di sabbia bianca. California d’Italia? Maldive del Salento? C’è chi la ribattezza così (turisti) e chi si ribella (pugliesi) all’accostamento d’Oltreoceano e rivendica la bellezza unica di questa tavolozza di colori sul mediterraneo che è la Puglia. Spiagge da sogno, accese dai bianchi delle pietre, dai gialli della campagna e dai toni del blu tra cielo e del Mediterraneo. 

Il Salento da scoprire: le spiagge da non perdere

Il Salento, terra baciata dal sole, è una penisola da esplorare on the road, fino al punto dove due mari si incontrano. Distese di spiagge caraibiche, dune e vegetazione, scogliere e rocce: la bellezza della costa salentina sta proprio nel suo lato selvaggio, incontaminato ed ancestrale. Percorrendo la litoranea ci si sente sospesi sul mare, tra rocce vertiginose, grappoli di case, alberghi nascosti tra le rocce e sfumature cobalto del mare.

Però, va detto, trovare spiagge non frequentate ed isolate in Salento è quasi impossibile, soprattutto nel mese di agosto, ma ci sono delle baie e delle zone meno affollate di altre che vi suggerisco di scoprire. 

Le spiagge poco conosciute

Torre Uluzzo

Nel territorio di Nardò, nel Leccese, la baia di Torre Uluzzo è una bellissima spiaggia selvaggia, primordiale, dominata dalla torre da cui prende il nome. Il periodo più bello per raggiungerla è sicuramente in primavera, quando il fiore che dà il nome alla baia e alla torre, l’asfodelo, fiorisce e colora di bianco tutta la baia intorno. E’ una baia rocciosa che offre spazi isolati, piattaforme per prendere il sole, rocce levigate e anfratti scenici che degradano verso il mare turchese. Torre Uluzzo si trova nel Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Da qui, si snoda un bellissimo sentiero che arriva fino a Porto Selvaggio

Torre Squillace

Torre Squillace è una tranquilla spiaggia caratterizzata dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca, una delle più belle torri di osservazione che la costa salentina possa offrire ai visitatori. È caratterizzata da una distesa di sabbia bianca e mare cristallino. La spiaggia, situata a sud di Porto Cesareo, nei pressi della Penisola della Strea, è un luogo molto intimo: sono in pochi a conoscere questa spiaggetta.

Torre Squillace

Le Cesine

A ridosso del comune di San Foca, a Vernole, in provincia di Lecce, la spiaggia delle Cesine fa parte dell’oasi delle Cesine protetta dal WWF. Un suggestivo lido sabbioso con mare turchese raggiungibile a piedi, attraversando quasi tutta la spettacolare Riserva Naturale in cui è situata che comprende anche due stagni: Pantano Grande e Salapi, che si trovano a ridosso della spiaggia. 

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Torre Suda

A circa 15 km da Gallipoli, la marina di torre Suda si trova sul versante del mar Ionio nel comune di Racale, adiacente al litorale di Mancaversa. La spiaggia, tranquilla e poco affollata, è caratterizzata da scogli bassi, piatti e di agile accesso. Nelle sue acque limpide e cristalline, si pratica la pesca con la canna perché i fondali sono particolarmente pescosi e ricchi di pesce. Le immersioni subacquee, invece, attraggono gli amanti della flora e della fauna marina che qui, a Mancaversa, sono tra i più belli della Puglia.

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Baia di San Gregorio

Lungo la strada litoranea che da Torre Vado conduce a Santa Maria di Leuca, si trova la piccola ed incantevole Baia di San Gregorio, appartenente al comune di Patù insieme a Felloniche.
La costa qui è prevalentemente rocciosa e digrada verso il mare diventando bassa nel punto in cui anticamente sorgeva il porto di età messapica. Lungo il costone che scende verso il mare, e nuotando nei fondali, si possono scorgere ancora i lastroni di quello che un tempo fu il porto dell’antica città di Veretu. Fa da cornice una natura incontaminata e selvaggia che contrasta con l’azzurro del mare. Questo tratto di costa poco affollata è il posto perfetto che chi ama il mare in (quasi) assoluta solitudine. Da qui, ci si può spostare per raggiungere, direttamente ed in pochi minuti, le spiagge più frequentate di Pescoluse.

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Cala dell’Acquaviva

A Castro, lungo la costa orientale del Salento che va da Otranto a Santa Maria di Leuca, Cala dell’Acquaviva è un piccolo fiordo di roccia ed acqua, lungo poco più di dieci metri e circondato da fitta vegetazione, ma che riporta alla mente i fiordi e le insenature delle coste norvegesi. Il colore smeraldo dell’acqua, la macchia mediterranea e la roccia viva creano un’esplosione di colori che vi lascerà senza fiato. I fondali sono bassi e l’acqua è fresca per via delle correnti che caratterizzano questa baia. Questa incantevole e stretta insenatura è custodita come uno scrigno segreto dalla ripida scogliera, che consente, grazie ai massi livellati e smussati delle onde, di distendersi ed approfittare dei raggi del sole estivo. Un bagno rigenerante in acque color cobalto in alcuni punti, verde in altri e cristallino a riva, assieme al canto delle cicale.

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Baia dell’Orte

È una delle calette più incredibili del Salento che troverete a pochi chilometri da Otranto. La baia è incastonata tra Punta Faci ed il promontorio di Capo d’Otranto. Un caleidoscopio di colori, che variano dal blu del mare cristallino, che lambisce le coste, al rosso del terreno arricchito di bauxite, fino al verde della pineta, che sfuma poi nelle tipiche tonalità della macchia mediterranea. Le coste di Baia dell’Otre sono formate da scogliere basse intervallate da tratti di spiaggia, ma la ricchezza del litorale è data anche dalle numerose grotte, superficiali e subacquee. In questo tratto di costa, il mare è sempre molto calmo e questo accresce il fascino del luogo.

Baia dell'Orte

Lido Marini

Lido Marini si estende ai piedi di una delle “Serre” del capo di Leuca insieme alle località turistiche di Torre MozzaTorre PaliTorre VadoTorre San Giovanni, che è la principale marina di Ugento. Qui, troverete un ampio litorale di sabbia dorata circondato da macchia mediterranea. Indicata per chi vuole godere il mare con bambini e giocattoli al seguito. Ma a farne davvero un tratto di mare perfetto per le famiglie, è la condizione dell’acqua, che di solito beneficia di qualche grado in più rispetto al versante adriatico. In questo tratto di costa, poi, il fondale è molto basso molto e ideale per chi ama la pesca subacquea o per escursioni nel Mar Jonio del Salento.

Lido Marini

Torre Borraco

A ridosso dell’omonima torre, nella Marina di Manduria, a circa 200 metri dal mare e a un’altitudine di 14 metri, la spiaggia di Torre Borraco è una bellissima distesa di sabbia bianca che degrada verso acque turchesi e, al cui interno, sfocia il fiume Borraco. Si trova poco fuori San Pietro in Bevagna, in direzione di Taranto, ed è una meraviglia da scoprire. Il fiume aprendosi in mare, sfocia nel fondale sabbioso, e viene trascinato a seconda delle direzioni del vento caratterizzando queste acque a tratti fredde e calde. Qui i bambini si possono divertire tranquillamente e godersi questi limpidi fondali bassi.

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Monaco Mirante

Nel tratto di costa tra Campomarino e San Pietro in Bevagna, c’è un angolo di paradiso che dovete assolutamente conoscere. Si chiama Monaco Mirante ed è un tratto di costa caratterizzato da sabbia bianca, scogliere basse e dune meravigliose alte fino a 12 metri e ricoperte da macchia mediterranea. Tra tutte le spiagge belle del Salento, quella di Monaco Mirante è la più suggestiva perché unica nel suo genere e di rara bellezza paesaggistica. E’ una spiaggia che conoscono in pochissimi, una di quelle spiagge segrete da rapire il cuore. Un motivo per fare una visita alla spiaggia sono proprio le sue dune. Non è facile vederne di così alte e rigogliose. 

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Il Salento da scoprire: non solo spiagge

Il Salento non è mai scontato riesce a offrire mete di mare mozzafiato, a pochi passi da meravigliose città d’arte, a partire dal capoluogo Lecce, tra tappe gastronomiche, sagre e luoghi storici. Qui, il Medioevo si colora d’Oriente e antiche filastrocche in “griko” risuonano nella Grecìa Salentina, come a Melpignano, dove antichi ritmi diventano musica contemporanea nella Notte della Taranta. Una terra magica e seducente in cui misteriosi dolmen e menhir, monumenti megalitici preistorici, indicano il cammino, nascosti tra gli ulivi e i muretti a secco nelle campagne dove sorgono antiche masserie oggi trasformate in affascinanti strutture ricettive. 

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Nei borghi si svelano le botteghe artigiane di cartapesta e pietra leccese e sulla tavola si possono gustare tutti i sapori del Salento, da accompagnare con ottimo vino locale: la “tria”, pasta fatta in casa preparata con i ceci, saporite verdure selvatiche e dolci prelibati come il “pasticciotto” dal cuore di crema e lo “spumone”, ottimo gelato artigianale.

pasticciotto leccese

Dimenticatevi le spiagge, perché ora vi propongo un itinerario romantico “in pillole”, in auto o in bici, per i più sportivi, di una settimana…

Ostuni, la città bianca

Uno dei luoghi più suggestivi della Puglia è la Valle d’Itria, dove non dovete perdere, per nulla al mondo, una sosta nei celebri vigneti di Locorotondo per un pausa gastronomica, con degustazione dei noti vini locali. La meta perfetta dove fermarsi è Ostunila ‘città bianca, che offre un’incantevole vista sul mare, alla scoperta del suo territorio e dei tesori naturali e culturali. Quando si dice Ostuni si pensa subito al borgo antico. E’, forse, la città più bella della provincia di Brindisi, ha un centro storico famoso in tutto il mondo per quel magico colpo d’occhio di una città tutta bianca appollaiata su una collina, a dominare dall’alto la piana degli ulivi della Valle d’Itria.

Ostuni

Di un bianco accecante è il colore delle case di questo antico borgo della Murgia. Un intrico di viuzze anguste e tortuose, che ricorda una casbah, con i suoi vicoli a gradini e gli archivolti, in un susseguirsi di corti e piazzette.

La cittadina di Avetrana

Ulivi secolari, aziende vinicole e frutticole costeggiano la pista ciclabile fino ad Avetrana, l’antica cittadina, che fino al XIX Secolo era conosciuto come Vetrana, luogo di sosta lungo la Via Appia, una delle principali arterie di comunicazione dell’Impero Romano, che collegava Roma a Brindisi. Non resterete delusi in quanto le opere architettoniche presenti su questo territorio, nonostante l’usura dovuta al corso del tempo, sono tuttora significative: dal Torrione alla Chiesa Madre, dal Palazzo Baronale al Castello e Casale Medievale di Modunato oltre alle zone archeologiche.

Avetrana

La città di Gallipoli

Si parte da Avetrana e si raggiunge la costa ionica. Dopo la Torre Colimena, si raggiunge Porto Cesareo. Dopo una breve deviazione nell’entroterra, si prosegue lungo la costa verso Gallipoli. Il nome di questa cittadina, famosa meta estiva molto amata dai giovani, viene dal greco Kale Polis (‘città bella’), un nome più che meritato. Gallipoli, infatti, si trova alla fine di quella che sembra essere una penisola inespugnabile e rocciosa, che si distende verso il mare. Una città che, vista dal mare, mette in mostra il suo lato più esotico, con le tradizionali casette bianche che ricordano i paesini delle Cicladi.

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Il borgo antico, arroccato su di un’isola, è collegato alla terraferma tramite un ponte ad archi, mentre le mura, i bastioni e le torri che proteggevano la città dagli invasori, oggi la riparano dalle mareggiate e le donano un fascino unico. Questa cittadina offre molto ai turisti, chiese e musei da visitare e deliziosi vicoli per passeggiare. Anche il porto è un luogo dove sostare per assaporare l’autenticità della città, soprattutto quando i pescatori sono al lavoro. 

Il santuario di Santa Maria di Leuca

Un’autentica  perla dolcemente adagiata tra  Punta Meliso e Punta Ristola, i due promontori dal panorama mozzafiato che abbracciano il lungomare, il Santuario e più di duemila anni di storia. Situata nel sud più a sud del Salento e, al tempo stesso, lo spartiacque fra Mar Ionio e Mare Adriatico: Santa Maria di Leuca. La città è nota per la sua chiesa e per i pellegrinaggi che vi si compiono, ma anche per le tante ville sontuose dalle architetture bizzarre e inusuali, volute da eccentrici proprietari amanti del mare. A passo di trekking, andate alla scoperta di chiese paleocristiane e frantoi ipogei e non perdete lo spettacolo naturale delle grotte marine di Santa Maria di Leuca. 

Santuario di Santa Maria di Leuca

Otranto e il suo castello

La città messapica di Otranto si trova sul litorale adriatico della penisola salentina, incastonata in un paesaggio incantevole, domina il mare dalla roccia su cui è adagiata e può essere indicativamente divisa in due parti. La prima, che ospita il borgo vecchio, è protetta dalle mura aragonesi, è totalmente pedonale ed è attraversata da stradine e vicoli che vi fanno rivivere le atmosfere d’altri tempi di questa meravigliosa località. La zona vecchia della città è circondata da un muro possente ed è dominata dall’imponente Castello Asburgo.

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Sulla strada per Otranto, si ha la possibilità di visitare la famosa grotta Zinzulusa. Un’altra sosta consigliata è a Santa Cesarea Terme, nota per le sue cure idroterapeutiche e per la fangoterapia radioattiva.

Il centro storico di Lecce

Si prosegue lungo la costa, attraverso innumerevoli coltivazioni di ulivi fino a Lecce, ultima tappa del viaggio. Una passeggiata a Lecce è un viaggio nel barocco, tra chiese e palazzi ricamati nella pietra, cortili, giardini segreti e la sorpresa di un anfiteatro romano nel cuore della città. Capitale del barocco pugliese e una delle città d’arte più suggestive d’Italia. Lecce ha una storia antichissima che, attraverso i secoli, ha visto susseguirsi i Messapi, i Romani, i Bizantini e infine i Normanni. Da visitare l’anfiteatro e il teatro d’epoca romana, entrambi costruiti sotto l’imperatore Augusto. Lecce è detta anche la “Firenze del Sud” e merita assolutamente una tappa. Il tenore Tito Schipa, nel Novecento, decantava Lecce come il paradiso in terra.

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La Puglia è continua scoperta, stupore, respiro, tra mare, promontori, ulivi, trulli, masserie, chiese, castelli, vicoli, muretti a secco, terre selvagge, orizzonti illimitati e tramonti indimenticabili. Da queste parti hanno un Bianco così intenso – il cosiddetto “Bianco Puglia”.

Il Salento non lo puoi spiegare. Il Salento lo devi vivere, perché ti entra nell’anima, ti avvolge e non ti lascia più…

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Cinque Terre, il salto della Lepre: un itinerario seducente

Cinque Terre, il Salto della Lepre. Siamo al Parco Nazionale delle Cinque Terre. Un territorio in cui mare e terra si fondono a formare un’area unica e suggestiva, fatto di antichi villaggi di pescatori caratterizzato da case colorate e da vigneti aggrappati ai ripidi terrazzamenti ricavati sulla costa.

Cinque Terre, l’itinerario fino a Framura

Un itinerario da Levanto a Bonassola e Framura, lungo un sentiero litoraneo straordinariamente scenografico nel Parco delle Cinque Terre. Un tratto di costa che è un concentrato di bellezze paesaggistiche e angoli architettonici da godere passo dopo passo, ad iniziare dai tesori monumentali di Levanto, porta di accesso occidentale del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Salto della Lepre: il percorso, tappa dopo tappa

In un’atmosfera tipicamente mediterranea, ci si lascia alle spalle il centro storico medioevale di Levanto per raggiungere Bonassola, dove la Chiesa di Santa Caterina testimonia il legame fra il borgo e il mare conservando gli ex-voto dei naviganti. 

Tappa successiva è il Salto della Lepre (120 m), punto panoramico sovrastante Punta Monte Grosso. Una pittoresca scogliera, un salto di 100 metri nel mare blu, una chiesetta rosa a picco sul mare, un paese nascosto pieno di fiori nella verdeggiante macchia mediterranea

Una passeggiata seducente e varia, immersa nei colori e nei profumi della riviera: questa è la bellezza selvaggia e l’atmosfera da fine del mondo del Salto della Lepre. Boschi di lecci e pini, interrotti qui e là da casolari, orti e vigneti, accompagnano i nostri passi sino a Framura e al suo spicchio di terra a picco sul mare. 

Al ritmo delle onde si segue ancora più da vicino il mare lungo la pista ciclopedonale, ottenuta sullo storico tracciato ferroviario dell’Ottocento.

Calette e spiagge nascoste

Calette e spiagge nascoste e segrete, scorci incredibili e angoli segreti si aprono tra le gallerie illuminate della pista ciclabile. Bonassola è li vicina, anche la stazione ferroviaria del borgo, però la visita non si può considerare completa senza una passeggiata fino alla Cappelletta della Madonna della Punta, all’estremità del promontorio occidentale che chiude la baia.

Qui, si possono posare zaini e scarponi per accarezzare il bagnasciuga, rigenerare i piedi, giocare con gli spruzzi delle onde che s’infrangono a riva.

Viaggiare, oggi…

Che sia un viaggio immaginario, dettato dalle misure imposte dalla Covid-19, o da “mettere in agenda” è sempre un partire, ogni volta e, per dirla alla Charles Baudelaire “i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”.

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Punta Pineda e le sue selvagge piscinette

Punta Pineda e le sue selvagge piscinette. La Liguria non finisce mai di stupire con le sue spiagge segrete e i suoi angoli di paradiso da Ponente a Levante. Le Cinque Terre sono un vero e proprio gioiello della riviera spezzina, quello che attira turisti da tutto il mondo. Ma è nelle discese a mare dei borghi di Tramonti che il territorio spezzino nasconde, gelosamente, i suoi diamanti più preziosi.

Punta Pineda e l’effetto piscina

Siamo in provincia di La Spezia alla scoperta delle piscine naturali (in dialetto bozi) di punta Pineda, conosciuti come i luoghi più suggestivi della regione. Isolate, difficili da raggiungere, esclusive e protette dalla roccia, le selvagge “piscinette” danno la possibilità di fare un bel bagno in pace. La caratteristica di questo luogo è che le rocce creano una barriera naturale dietro cui si trovano vere e proprie grandi vasche naturali, dove l’acqua di mare entra creando un suggestivo effetto piscina (in passato usati per ricavare sale dall’acqua marina).

Punta Pineda, le piscine naturalie

Lo sapevate che i bozi…?

I bozi di punta Pineda, in riva al mare aperto e, grazie alla loro conformazione naturale, sono stati utilizzati dalla gente del posto fino al secondo dopo guerra come salina. La bassa profondità delle “piscinette”, infatti, favorisce l’evaporazione dell’acqua marina, che lascia così depositato sulla roccia il sale. Un tempo, i contadini di Biassa favorivano questo processo utilizzando rudimentali teglie di lamera sotto cui accendevano il fuoco.

Bozi di punta Pineda

Come si arriva?

Siete pronti ad affrontare la fatica? Bene, si parte, dunque, perché il paesaggio di punta Pineda ripagherà ampiamente dello sforzo. Dopo un sentiero fatto di tanti gradini – con più di un tratto esposto – roccia, fichi d’india, passaggi tra le terrazze coltivate, si raggiunge il mare. Lo sguardo corre dal Tino alla costa delle Cinque Terre, in un silenzio che sembra toccare l’infinito.

Queste pozze verdi nella roccia si trovano sotto il Borgo dei Campi, nell’area protetta delle Cinque Terre (Riomaggiore), e sono raggiungibili con un sentiero, segnalato sul sito del Parco per escursionisti esperti (EE), di 30 minuti circa a scendere dalla Litoranea e 60 minuti circa a salire, piuttosto impervio e con un dislivello di circa 250 metri

P-Riomaggiore-Campi,Pineda, Punta Pineda, Punta Castagna

Per arrivare si può partire dalla Litoranea. Dalla Spezia, occorre seguire le indicazioni per le Cinque Terre (Strada Provinciale delle Cinque Terre). Seguendo per circa sei chilometri la strada si giunge alla galleria di Biassa e al ristorante “Due Gemelli”, 600 metri dopo la quale si incrocia, sulla sinistra, il bar “Il Giardino” con davanti un pergolato: qui parte il sentiero (il parcheggio, sulla sinistra, è privato dell’agriturismo) che – dopo molta fatica – condurrà al mare. Nei periodi estivi occorre, necessariamente, dotarsi di acqua abbondante.

punta-pineda-scogli-piscina-

La scalinata da imboccare…

Tra le varie scalinate di Tramonti, il naturale affaccio della Spezia sul mare aperto, quella da imboccare è quella di Campi. Questa non è una scalinata banale: sono 260 metri di dislivello senza respiro, guardando l’azzurro del mare e camminando in mezzo alle rocce. Durante il tragitto si incontrano la scogliera di Punta Castagna e lo scoglio “Castagnola”.

punta castagna e la sua altalena

Un itinerario un po’ scosceso e ostico, ma che regala i  colori unici del mare delle Cinque Terre e della Liguria: una terra che sa di basilico e mare, le colline sembrano voler sfiorare le nuvole e i colori sono pennellate di luce e incanto.

Amo la Liguria che profuma di voci, vento e basilico. La Liguria dei vicoli e dei carrugi. Da una parte c’è il mare, dall’altra ci sono case dai colori disuguali e colline lavorate dall’uomo e ulivi. Il blu dell’acqua, di uno dei mari più belli d’Italia, lambisce la costa, fatta di rocce, macchia e dei colori pastello dei cento paesi orgogliosi della tradizione marinara ligure. 

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Cinque Terre Walking Park, tra arte, natura e sentieri

 

Cinque Terre Walking Park, i percorsi con guida

Un programma di percorsi escursionistici, accompagnati da una guida esperta, organizzati nel Parco nazionale – Area Marina Protetta Cinque Terre in Liguria, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Ogni fine settimana di luglio appuntamento con visite guidate alla scoperta del paesaggio terrazzato e del patrimonio di biodiversità custodito nella ricca rete sentieristica del Parco, tra i servizi compresi nella Cinque Terre Card. Il paesaggio naturale della Liguria, e in particolare quello delle sue Cinque Terre, rappresenta il connubio perfetto per gli amanti della camminata in vetta che non vogliono rinunciare all’ampio panorama marinoCinque Terre Walking Park, dunque, concilia queste passioni con le escursioni guidate. Ecco tutti i sentieri percorribili del Parco delle Cinque Terre http://mappe.parconazionale5terre.it/plus/index2.html.

parco nazionale delle Cinque Terre

Alla scoperta delle Cinque Terre e dei suoi sentieri

 

Riomaggiore

Il punto di partenza del nostro viaggio è Riomaggiore. Il primo dei cinque borghi è raggiungibile in treno da La Spezia in meno di dieci minuti e, da Genova, in un’ora e mezzo circa. La stazione è divisa dal centro città con un lungo tunnel, che troverete, a destra, all’uscita della stazione. Al bivio, potete proseguire dritto e scendere nel passaggio sotterraneo per arrivare alla banchina o girare a sinistra, raggiungendo così la strada principale della città. Il borgo colorato è piuttosto piccolo, ma così magico e affascinante, tra le sue caratteristiche viuzze, il Castello e la sua romantica e incantevole terrazza panoramica. Si battono le antiche vie di pellegrinaggio intorno al borgo.

Riomaggiore

Via dell’Amore

Ora, raggiungiamo la seconda tappa dell’itinerario, la strada più rapida, e più bella, la cosiddetta Via dell’Amore, il primo tratto del Sentiero Azzurro, il più famoso e romantico e seducente delle Cinque Terre. Il sentiero è lungo solamente 1 km e collega i borghi di Riomaggiore e Manarola attraverso una bellissima strada pedonale a picco sul mare. La via alternativa per raggiungere Manarola è il sentiero Via Beccara, leggermente più impegnativo che passa attraverso un colle, e richiede circa un’ora di tempo.

Via dell'Amore

Il l tracciato corre lungo il mare con scogliere a picco, venne costruito a partire dall’anno 1920 quando si avviarono dei lavori di rifacimento delle gallerie sulla linea ferroviaria Genova – La Spezia e si rese necessario costruire un sentiero per depositare gli esplosivi a metà strada dei due borghi. Intorno al 1930 il sentiero, già meta di giovani innamorati, venne ultimato. Ancora oggi, è purtroppo chiuso a causa della frana dell’autunno del 2012. La riapertura è prevista per il 2023.

Sentiero Via dell'Amore

Manarola

Ed eccoci al secondo borgo delle Cinque Terre che permette di scoprire le caratteristiche del borgo dall’alto. Manarola di acqua, pietre e vigne. È considerato il più fotogenico dei cinque. Manarola è famosa per il suo presepe di luci che viene inaugurato ogni anno l’8 dicembre e chiude solitamente per la fine di gennaio, completamente ecosostenibile ed alimentato da energia solare: è il più grande al mondo. Ideatore dell’evento e costruttore del presepe è Mario Andreoli, un residente locale, che ogni anno posiziona più di 300 personaggi dell’Avvento a grandezza naturale, e circa 17 mila luci, su e giù tra i terrazzamenti della collina. Forte il legame di Vincenzo Cardarelli, uno dei più grandi poeti e prosatori italiani del ‘900, con la Liguria e con questo borgo. Alcuni versi toccanti della sua prosa “Liguria” sono scolpiti sulle mura del Cimitero di Manarola.

È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita,
s’avvivano di pampini al sole.
È gigante l’ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s’alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell’arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all’onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.

Manarola

Per il palato

Se siete amanti del vino, qui una sosta è obbligatoria. ll vino di Manarola è uno dei più pregiati della Liguria, si chiama Sciacchetrà ed è prodotto solo in questa zona. Cercate la Cassola, la terrazza sul tetto delle case, dove a settembre le uve vengono lasciate appassire al sole. Il risultato è un vino passito, dolce e liquoroso, dal colore dorato e dai riflessi ambrati.

Per proseguire alla scoperta delle Cinque Terre, bisognerebbe percorrere il secondo tratto del Sentiero Azzurro che collega Manarola alla stazione di Corniglia. Il sentiero passa molto vicino al mare, è lungo 2 km e richiede meno di un’ora. Come alternativa alla via principale del Sentiero Azzurro, si deve raggiungere Volastra, un piccolo borgo, attraverso il sentiero n°6, da qui prendete la deviazione n°6d fino a Corniglia. In questo modo le due terre distano 4,5 chilometri.

Volastra e Groppo

L’itinerario, sempre con sfondo sulla costa ligure, porta a conoscere, appunto, Volastra Groppo, frazioni del famoso borgo spezzino dove il tempo sembra essersi fermatoteleferiche, antichi ponti sui rigagnoli, sorgenti e vigne in terrazzamento sono il segno del rapporto idilliaco tra comunità locale e ambiente naturale. Un’escursione ad anello con arrivo e partenza da Manarola che, attraverso il punto di vista della verticalità, aiuta a scoprire di più il borgo. Una storia d’amore e di lavoro che la guida del Parco racconta passo dopo passo. 

Volastra

Corniglia

Arrivando alla stazione di Corniglia, vi aspetta la grande scalinata, di 382 scalini, chiamata Lardarina oppure, se vi sembra troppo faticoso, c’è un servizio bus che, in pochi minuti, vi porterà in centro. Corniglia è l’unico dei cinque a non essere direttamente sul mare, si trova infatti su un piccolo e ripido promontorio a 100m sul livello del mare. Il piccolo borgo è il meno contaminato dal turismo e offre una vista senza eguali. Le colline circostanti, come in tutto il territorio, sono coltivate a viti e ulivi ed è normale incontrare le donne che vanno e vengono con cesti con la frutta della terra sulla testa.

Un bosco brulicante di vita, un panorama mozzafiato e antichi muretti a secco ti accompagnano lungo tutto il sentiero per arrivare al magnifico borgo. Una camminata in mezzo alla natura e alla storia di un territorio che ha saputo fare della sua difficile conformazione il punto di forza: carrucole e percorsi tra la vegetazione creati dai “vecchi” contadini liguri ti aprono le porte di un paesaggio del tutto incontaminato a metà tra mare e monti, tra sentieri a picco sul mare, fitti boschi e vigneti carichi d’uva brillante.

La spiaggia solitaria

A poca distanza, collegata attraverso un tunnel (percorribile con una torcia), troverete la bellissima e solitaria spiaggia di Guvano, principalmente visitata da nudisti, con acque limpidissime e fondale imperdibile.

Spiaggia Guvano

Proseguiamo, dunque, per il Sentiero Azzurro, il sentiero per Vernazza, di circa 3 km, e il primo tratto che non passa vicino al mare, attraverso una zona boschiva, attraversata da vigneti ed uliveti; si sale sino a raggiungere quota 208m per poi scendere nuovamente verso il borgo.

Corniglia

Vernazza

Dopo poco più di un’ora e mezzo, vi ritroverete a Vernazza, davanti a quello che sembrerà un quadro. Questo borgo è considerato dalla maggior parte dei turisti il più bello delle Cinque Terre. Nonostante la grande presenza turistica, la sua anima rimane quella di borgo marinaro. Le alte case-torri di tipo genovese sono raggruppate ad anfiteatro intorno ad una piccola insenatura; le sovrastano le mura difensive e la Torre del Castello. Vernazza è l’unico borgo delle Cinque Terre che ha un porto naturale. A Vernazza, anche, in cerca di testimonianze religiose e culturali: dal centro del paese si prosegue in direzione del Santuario di Nostra Signora di Reggio, per arrivare al Monte Santa Croce, in ambienti di quota che dialogano con quelli costieri, e godere, da lassù, di una natura pura e robusta.

Riprendiamo, per l’ultima volta, il Sentiero Azzurro, per un altro tratto non a ridosso del mare. Si attraversano i monti, si sale di quota e si apre una vista panoramica mozzafiato sul porto di Vernazza che merita i migliori scatti. Il sentiero è lungo poco più di 3 chilometri e impiegherete circa due ore a percorrerlo. 

Vernazza

Monterosso

Eccoci, infine, all’ultima tappa dell’itinerario, quella più a Nord. Monterosso è la città più grande delle Cinque Terre e quindi la più visitata. Questo borgo tra caruggi, piccole barche, alberi di limone e colline è un piccolo gioiello italiano. Si divide tra città nuova e città vecchia e offre diverse spiagge, anche sabbiose. Si può tornare al punto di partenza del nostro itinerario, con il treno e, in circa 15 minuti, sarete di ritorno a Riomaggiore. Si cammina tra limonaie antiche e fioriture.

Un itinerario ad anello con partenza e arrivo al borgo, passando per la Valle del Morione, attraverso variegati ambienti naturalistici. Terra amata dal poeta Eugenio MontalePremio Nobel per la Letteratura nel 1975, che a lungo visse – e frequentò – Monterosso.  La sua poesia I limoni, dalla raccolta Ossi di seppia, ben descrive il territorio e il suo amore per esso.

Monterosso

 

Verticalità e visioni contadine nel trekking ad anello sui sentieri alti del borgo con guide esperte. Il legame secolare della comunità locale con una natura bella e, a tratti ostile. 

Quando il mare è magia.
Quando il mare è stupore. 

La complessità della bellezza risiede qui, nelle Cinque Terre.

I luoghi hanno un’anima, sempre. Parla, racconta una storia di salino e di pietra, di gozzi a riva, di caruggi e porte dipinte di verde…

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Cinque Terre, un itinerario seducente

Cinque Terre, il Salto della Lepre. Siamo al Parco Nazionale delle Cinque Terre. Un territorio in cui mare e terra si fondono a formare un’area unica e suggestiva, fatto di antichi villaggi di pescatori caratterizzato da case colorate e da vigneti aggrappati ai ripidi terrazzamenti ricavati sulla costa.

Cinque Terre, il fascino del Parco

Un itinerario da Levanto a Bonassola e Framura, lungo un sentiero litoraneo straordinariamente scenografico nel Parco delle Cinque Terre.

Un tratto di costa che è un concentrato di bellezze paesaggistiche e angoli architettonici da godere passo dopo passo, ad iniziare dai tesori monumentali di Levanto, porta di accesso occidentale del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Salto della Lepre: il percorso, tappa dopo tappa

In un’atmosfera tipicamente mediterranea, ci si lascia alle spalle il centro storico medioevale di Levanto per raggiungere Bonassola, dove la Chiesa di Santa Caterina testimonia il legame fra il borgo e il mare conservando gli ex-voto dei naviganti.

Tappa successiva è il Salto della Lepre (120 m), punto panoramico sovrastante Punta Monte Grosso. Una pittoresca scogliera, un salto di 100 metri nel mare blu, una chiesetta rosa a picco sul mare, un paese nascosto pieno di fiori nella verdeggiante macchia mediterranea.

Una passeggiata seducente e varia, immersa nei colori e nei profumi della riviera: questa è la bellezza selvaggia e l’atmosfera da fine del mondo del Salto della Lepre.

Boschi di lecci e pini, interrotti qui e là da casolari, orti e vigneti, accompagnano i nostri passi sino a Framura e al suo spicchio di terra a picco sul mare. Al ritmo delle onde si segue ancora più da vicino il mare lungo la pista ciclopedonale, ottenuta sullo storico tracciato ferroviario dell’Ottocento.

Calette e spiagge nascoste

Calette e spiagge nascoste e segrete, scorci incredibili e angoli segreti si aprono tra le gallerie illuminate della pista ciclabile. Bonassola è li vicina, anche la stazione ferroviaria del borgo, però la visita non si può considerare completa senza una passeggiata fino alla Cappelletta della Madonna della Punta, all’estremità del promontorio occidentale che chiude la baia.

Qui, si possono posare zaini e scarponi per accarezzare il bagnasciuga, rigenerare i piedi, giocare con gli spruzzi delle onde che s’infrangono a riva.

Viaggiare, oggi…

Che sia un viaggio immaginario, dettato dalle misure imposte dalla Covid-19, o da “mettere in agenda” è sempre un partire, ogni volta e, per dirla alla Charles Baudelaire “i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole”.

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Liguria da scoprire: sei spiagge “segrete”

Liguria da scoprire. Liguria segreta… L’estate 2020, nel segno della Covid-19, quella particolare estate, la prima, contraddistinta da distanziamento sociale, mascherina e comportamenti responsabili, è trascorsa, ma ha lasciato segni tangibili.

La Covid ha inevitabilmente stravolto la nostra quotidianità, andando ad intaccare anche le più piccole abitudini giornaliere che prima d’ora abbiamo dato sempre per scontate. La limitazione delle libertà personali sta indubbiamente cominciando a farsi sentire, dopo quasi un anno dall’inizio di tutto questo. Senza contare che, secondo il parere espresso dall’epidemiologo francese Didier Pittet, l’epidemia da Coronavirus non sarà sotto controllo prima dell’estate 2022.

Liguria da scoprire, calette e lidi nascosti

Con la settimana bianca definitivamente saltata e la primavera ormai alle porte, un italiano su due sta già pensando alle vacanze estive con grande desiderio, sperando che la bella stagione possa regalare un po’ di ossigeno e di libertà.

Si va sempre più alla ricerca di luoghi appartati e più difficili da raggiungere, lontani dalla folla. Calette nascostescogliere baciate dal vento con lidi raggiungibili solo dal mare e spiagge da conquistare attraverso sentieri a strapiombo sul mare.

La Liguria, in quanto a spiagge segrete, da Ponente a Levante, non scherza. Ci sono così tanti e tali luoghi dove sfuggire al caldo tra spiagge, laghetti per un bagno in spiaggette tranquille e isolate, in luoghi davvero paradisiaci.

Spiagge segrete da lasciarci il cuore, sì, proprio come le descrive Renato Zero…

Spiagge
immense ed assolate
spiagge già vissute
amate e poi perdute
in questa azzurrità
fra le conchiglie e il sale
tanta la gente che
ci ha già lasciato il cuore…

Alla scoperta delle sei spiagge

Spiaggia delle Calandre a Ventimiglia

Forse l’ultima spiaggia italiana, oppure la prima per chi proviene della Francia, la spiaggia delle Calandre a Ventimiglia è un tratto di battigia dorata circondata da una vegetazione selvaggia. È frequentata da una comunità di puristi del mare o di surfisti. La sua dimensione non è stabilita da nessuna parte, ma dipende dal maestrale. Un paradiso da salvare dalla speculazione.

Lido delle Sirene a Bergeggi

Di fronte all’isola di Bergeggi, il Lido delle Sirene è un vero angolo remoto. Per raggiungerlo bisogna scendere 187 scalini, accessibili anche per i bambini. Sassolini tendenti al nero impreziosiscono questa baia dal mare cristallino. Lo storico stabilimento Lido delle Sirene, che occupa una porzione della baia, garantisce tutti i servizi. Accanto, raggiungibile via mare o tramite una scaletta, la più segreta Punta Prodani, incantevole promontorio dai toni mediterranei. Lido delle Sirene è, a volte, soggetto alle mareggiate che lo rendono inaccessibile. In tal caso si può rimediare in una delle spiagge di Bergeggi.

Punta Crena (Varigotti)

La caletta di Punta Crena è un piccolo angolo segreto: si raggiunge in barca o con un sentiero molto impervio a strapiombo sul mare. Per molti è la spiaggia più bella della Liguria e tra le più belle d’Italia.

San Fruttuoso di Camogli con le sue calette

Un’antica abbazia medievale nei cui balconi si rilette il blu del mare. Una baia con attorno un verde straordinario. San Fruttuoso di Camogli è un sogno che si realizza. Due sono le vie per arrivarci, una semplice e una più difficile: o si percorre il lungo (ma con scorci bellissimi) sentiero da San Rocco di Camogli per Semaforo Nuovo, oppure vi si sbarca comodamente con i traghetti che partono frequenti da Camogli e Santa Margherita Ligure.

D’estate, la spiaggia di San Fruttuoso è piuttosto affollata. Ma si possono sempre scoprire le vicine calette, luoghi magici dove fare un bagno. Si possono raggiungere in barca o, per i più temerari, a nuoto.

Cala del Pozzale sull’isola Palmaria

Nel Golfo dei Poeti, davanti all’Isola del Tino, sul lato ovest della splendida Isola di Palmaria, c’è Cala del Pozzale, nota anche col nome di Spiaggia dei Gabbiani. Vi si accede con i vaporetti che partono da La Spezia e Portovenere. È una baia ciottolosa dalle pietre ben levigate, circondata da un scenario naturale, con scogliere bianche ricoperte di pinetine verdi sgargianti. Per informazioni visitare il sito Palmaria nel cuore – Cala del Pozzale.

Punta Corvo

La spiaggia più inaccessibile del levante ligure: a Punta Corvo si arriva con un ripido sentiero da Montemarcello. Si attraversano densi boschi di lecci e pinete finché, dopo aver imboccato una ripida discesa, si intravede il bagliore del mare e s’ascoltano le onde e la risacca. Non ci sono stabilimenti, sulla sabbia le orme dei gabbiani: la sensazione, una volta arrivati, è quella di essere un Robinson Crusoe, di aver scoperto qualcosa di nuovo. Tornare indietro è dura, non solo per il sentiero davvero ripido.

L’estate che verrà?

Zona rossa, arancione e gialla: avanti con le ‘regioni a colori’ finché non ci sarà l’impatto del vaccino, quindi verso settembre-ottobre? Di certo, l’estate che verrà sarà ancora all’insegna del mare italiano, del “mare nostrum”: la differenza di passo tra i vari paesi europei renderà, infatti, impossibili, se non complicati, gli spostamenti da e per l’estero ancora a lungo.

Pertanto,  presumibilmente, gli stabilimenti balneari trascorreranno la seconda estate consecutiva senza flussi di turisti stranieri, ma con un’elevata presenza di italiani che opteranno per le vacanze di prossimità, frequentando mete vicine però…cambiando, cercando, per scoprire spiagge nuove e segrete e, diciamo, andando decisamente controcorrente rispetto al leitmotiv di “Stessa spiaggia, stesso mare” della grande cantante italiana Mina…

Per quest’anno non cambiare
Stessa spiaggia, stesso mare
Torna ancora quest’estate
Torna ancora quest’estate insieme a me

E come l’anno scorso
Sul mare col pattino
Vedremo gli ombrelloni lontano, lontano
Nessuno ci vedrà, vedrà, vedrà

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