Italia on the road in dieci tappe

Italia on the road, i viaggi coast to coast in macchina regalano un senso di libertà impareggiabile, l’euforia di sentirsi gli unici padroni della strada, quel brivido che nasce dal scoprire continuamente nuovi posti, ascoltando solo i propri desideri e le fantasie dell’avventuriero che alberga in noi.

Ecco, allora, un reportage speciale tutto ‘piezz’e core’, lungo le coste del Belpaese, che voglia essere una stuzzicante idea per un road trip, tra scorci di blu e paesaggi mediterranei.

Italia on the road in dieci tappe

  • Costiera Amalfitana

  • Sicilia Occidentale

  • Sicilia Orientale

  • Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria

  • Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche

  • Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale

  • Costa dei Trabocchi, Abruzzo

  • Basilicata coast to coast

  • Da Trani a Gallipoli, Puglia

  • Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria 

italia on the road

10 itinerari lungo le coste del Belpaese

  • Costiera Amalfitana, Campania

La Costiera Amalfitana è un incanto tra natura, arte e bellezza riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Prende il suo nome proprio da questa cittadina, Amalfi, che fu la prima delle quattro repubbliche Marinare. Un tratto di 50 chilometri di costa a sud della Penisola Sorrentina, nella regione Campania, caratterizzata da ripide scogliere e da una costa frastagliata costellata di piccole spiagge e villaggi di pescatori color pastello.

Sospesa come una terrazza tra le acque blu del Tirreno e il blu del cielo, e soprannominata Divina Costiera, è diventata, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, meta prediletta delle vacanze, soprattutto del jet set mondiale.

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La costiera è, inoltre, la terra delle zagare e dei limoni dove la macchia mediterranea digrada verso il mare tra borghi pittoreschi e antiche ville. La Costiera è percorsa dalla Strada Statale 163, considerata una delle più belle strade panoramiche d’Italia, e si snoda lungo il golfo di Salerno attraversando 14 borghi, uno più bello dell’altro: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare e Agerola. In auto, percorrendo la mitica 163, vedrete cupole dorate, maioliche colorate, case color pastello, ville dai giardini lussureggianti e limoni.

  • Lungo la costa della Sicilia nord-occidentale 

Bastano almeno dieci giorni e, se volete evadere in un altro mondo, pur restando in Italia, visitare la Sicilia è quel che fa per voi. Un ricco patrimonio artistico e culturale, mare che rapisce il cuore e una cucina squisita, è quanto basta per l’ideale road trip estivo.

Ma, se non avete tempo da dedicarle, allora si può pensare di visitare la costa occidentale e quella orientale in due viaggi distinti. Iniziando dalla prima, il vostro viaggio potrebbe partire da Cefalù, incantevole borgo sul mare nella Sicilia settentrionale, per poi andare alla volta di Palermo, con una breve sosta a Bagheria per i cinefili che vogliono vedere i luoghi dove è stato girato Baarìa di Giuseppe Tornatore.

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Poi, una volta arrivati a Palermo, concedetevi dei giorni per ammirare le sue bellezze, scoprire la Palermo arabo-normanna, la suggestiva cattedrale di Monreale e le spiagge di Mondello. A questo punto, riprendete l’auto, in direzione golfo di Castellammare, probabilmente il più bello di tutta la Sicilia.

La piccola città costiera di Castellammare vale una sosta, ma poi lasciate l’auto ed esplorate l’incontaminata Riserva Naturale dello Zingaro e il selvaggio paesaggio costiero costellato da invitanti calette e pittoreschi insediamenti rurali. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, poi, si possono visitare le antiche rovine di Segesta.

Ritornando sulla costa, vi consiglio di vedere Scopello, un piccolo borgo con poche case abitate, una piazzetta e profumo di “pane cunzato” per strada. Scopello, dal greco Scopelos, (letteralmente scogli), deve il suo nome alla presenza dei due bellissimi faraglioni che emergono fieri dalle acque cristalline. Continuando sulla punta di Capo San Vito sorge San Vito Lo Capo, rinomata località balneare che vanta una bellissima spiaggia a forma di mezzaluna.

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Bene, si riparte verso Trapani, il cui centro storico sorge in una lingua di terra a forma di falce che un tempo rappresentava un importante crocevia nei traffici commerciali tra Cartagine e Venezia. Mettete in conto, assolutamente, di vedere il tramonto ad Erice, suggestivo borgo medievale che sovrasta il porto di Trapani.

Arroccato sulla cima del monte omonimo, il borgo medievale di Erice svetta dall’alto dei suoi 750 metri, godendosi un’eccezionale vista panoramica che guarda al golfo di Trapani ed alle isole Egadi da un lato ed alla vallata del Valderice dall’altro, abbracciando le campagne dell’entroterra siculo. Piccolo ed incredibilmente autentico, Erice è un dedalo di viuzze lastricate che scorrono tra chiese, piazze ed antichi cortili e che invoglia i suoi visitatori alla scoperta.

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Da Trapani ci si può imbarcare su un traghetto diretto alle isole Egadi, tra cui l’imperdibile Favignana, oltre a Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Oppure, proseguite scendendo alle saline di Trapani e Marsala, le più antiche d’Europa, tra distese bianche e mulini a vento.

Da qui, prendete una barca per un breve tragitto fino all’isola di Mozia, che custodisce uno dei siti archeologici fenici più belli d’Europa. Proseguite ancora per Marsala, la capitale di una delle maggiori regioni vitivinicole della Sicilia. Marsala, città di storia, di vino e di mare, offre tante attrazioni ai suoi visitatori.

E’ una città di grande fascino sia quando la si guarda dall’alto, arrivando con un aereo, sia quando la si raggiunge dal mare o dalla terra. La nave punica, il parco archeologico con i suoi preziosi reperti, lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, il centro storico, curato e accogliente, con i suoi monumenti, le chiese, i musei raccontano la storia di una città dal passato importante e prestigioso.

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Scendete ancora verso Mazara del Vallo, che fu una delle più importanti città della Sicilia saracena, per poi dirigervi verso Selinunte, importante sito archeologico. Si potrebbe poi fare una sosta a Sciacca, il borgo marinaro in provincia di Agrigento, in Sicilia, un museo a cielo aperto nonché città turistica e termale e, prima di continuare a scendere ancora verso Agrigento, dove vedere la Valle dei Templi e il suo parco archeologico caratterizzato dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico.

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Non perdetevi per nessun motivo la Scala dei Turchi, una parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte e che si presenta come uno splendido gioiello bianco abbagliante che fa da cornice all’azzurro limpido del mare. Nell’agosto del 2007 è stata presentata all’UNESCO, da parte del comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinché questo sito geologico, insieme alla villa romana, sia inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.

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  • Lungo la costa della Sicilia orientale 

Ora, vi suggerisco di esplorare l’altra costa della Sicilia, quella orientale, e il road trip può partire da Taormina, perla della Sicilia e tappa obbligata anche solo per vivere la magia di una serata al Teatro Greco, le cui rovine si stagliano sull’azzurro del mare. Dall’alto della sua collina, Taormina offre bellissimi scorci sul litorale con l’Etna sullo sfondo. Ora, si può fare tappa ad Acireale, nota per il suo carnevale, il barocco e le bellezze naturalistiche, prima di arrivare a Catania, la regina dello stile Barocco sullo Jonio: uno scrigno di palazzi barocchi e suggestive chiese, adagiata in una valle di agrumi. 

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Continuando a scendere si arriva a Siracusa, una città che nell’antichità gareggiava per importanza e bellezza con Atene. Il nome Siracusa deriva dal termine Syraka (abbondanza d’acqua), per la presenza di ricche sorgenti. Luogo affascinante e suggestivo che Cicerone definì “la più bella città della Magna Grecia”.

Da non perdere, a Siracusa, la zona più affascinante di Ortigia, la piccola isola di Ortigia rappresenta la zona più antica della città di Siracusa, ed è ricca di meraviglie naturali e architettoniche. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. 

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Si continua a scendere verso Noto, la capitale del barocco, e la Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari, famosa per la spiaggia di Calamosche. È un’area dove potrete trovare differenti ambienti naturali, zone di acqua dolce, saline, dune costiere e chilometri di spiagge

Scendendo ancora lungo la costa orientale si arriva a Marzamemi, un villaggio di pescatori oggi diventato un borgo alla moda. Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), è un piccolo borgo marinaro della provincia di Siracusa, a pochi chilometri di distanza da Pachino e dalla barocca Noto.

Sorge e si sviluppa interamente sul mare. La sua nascita risale intorno all’anno mille, quando gli Arabi costruirono qui la Tonnara, che per molti secoli fu la principale dell’intera Sicilia Orientale. Questo borgo, per come oggi ci appare risale al ‘700 quando la Famiglia Villadorata, modificò la Tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la chiesa di San Francesco di Paola, e le case dei pescatori.

marzamemi

Rientrando leggermente verso l’interno si arriva a Modica, dove assaggiare il suo rinomato cioccolato, e poi a Ragusa, altra città del barocco della Val di Noto, e il capoluogo più a sud d’Italia, che viene solitamente nominata come città dei due patroni, dei tre ponti e spesso definita l’isola nell’isola. 

Ritornando sulla costa raggiungete Punta Secca, diventata famosa per Il commissario Montalbano. Qui, infatti, si trova la villa che nella serie è la casa del protagonista. A poca distanza si trova Donnalucata, un tempo villaggio di pescatori e, oggi, importante luogo di villeggiatura. Se, invece, si prosegue verso la costa occidentale si arriverà ad Agrigento.

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  • Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria

Da quella di Levante a quella di Ponente, la riviera ligure offre un viaggio on the road tra profumo di pesto, blu del mare e borghi marinari con i tipici carruggi da scoprire con calma. Si parte da La Spezia che si affaccia sul meraviglioso Golfo dei Poeti per poi iniziare a risalire la costa e raggiungere le Cinque Terre, i famosissimi cinque borghi a picco sul mare, incastonati sulle alte scogliere di un’area naturalistica protetta dall’Unesco. In auto si incontrano nell’ordine Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso.

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Si prosegue poi per Sestri Levante, conosciuto come “paese dei due mari” per la sua posizione tra le due baie, la baia delle favole, così soprannominata da Hans Christian Andersen, e la baia del silenzio, chiamata così da Giovanni Desclazo.

Continuate verso Chiavari e il suo centro ricco di storia, per proseguire verso Rapallo e le sue colline verdeggianti, e arrivare a Portofino, borgo di pescatori con case color pastello, boutique esclusive e ristoranti con specialità di pesce si affacciano sulla Piazzetta acciottolata che domina il porto, dove sono attraccati mega yacht.

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Quindi, verso Santa Margherita Ligure, con paesaggi marini e collinari di suggestiva bellezza, incastonata tra la natura incontaminata e, dulcis, a Camogli, un vero gioiello della Riviera Ligure, abbracciata dalle acque limpide del Golfo Paradiso, all’estremità occidentale del promontorio di Portofino. La città dei mille bianchi velieri, della sagra del pesce e della Stella Maris.

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Si prosegue poi per Genova, il capoluogo ligure, la Superba, dove scoprire il fascino dell’antica Repubblica marinara e della Lanterna. Il Porto Antico, la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Ducale, Acquario e la Biosfera. E i Palazzi dei Rolli, il Teatro Carlo Felice, Porta Soprana e la Casa di Colombo. Dal romantico borgo di Boccadasse al trenino di Casella e…tanto altro. Scriverei  per ore della “mia città”. Vorrei parlarvi della sua gente, così “diffidente” verso i foresti (chiunque venga da fuori città come chi scrive), ma con così tanta voglia di aprirsi al mondo; vorrei raccontarvi della sua storia, quando i genovesi solcavano i mari con le loro barche; vorrei ricordare i suoi personaggi famosi, da Cristoforo Colombo a De André, a Don Gallo e… tante storie da raccontare.

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E così, si giunge alla riviera di Ponente. Una delle prime soste potrebbe essere Celle Ligure, un borgo rinomato per il settecentesco palazzo Ferri. Sempre costeggiando il mare si arriva, poi a Savona, dove merita di fermarsi a vedere almeno le due icone della città: la Fortezza del Priamar, costruita nel ‘500 dai genovesi per proteggere la città, e la Torre del Brandale del XII secolo e poggia su archivolti gotici che, dal versante della Vecchia Darsena, sono l’ingresso al centro storico di Savona.

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Continuate verso Noli, selezionato tra i borghi più belli d’Italia dove alcune delle 72 torri ricordano il suo glorioso passato da Repubblica marinara. Proseguite verso la Baia dei Saraceni e poi verso Varigotti, caratteristico “borgo saraceno”, con i vivaci colori dei suoi intonaci e gli edifici squadrati, e la qualità delle sue spiagge, diventato una famosa località turistica dal forte tratto distintivo marinaresco.

varigotti

Proseguite verso Finale Ligure, oggi capitale del free climbing sulle numerose falesie di granito, e concludete l’itinerario a Sanremo, la città dei fiori e del Festival della Canzone Italiana, salvo non vogliate spingervi fino in Costa Azzurra, un nome, un mito. Eppure, un territorio ancora da scoprire, dietro alla Promenade des Anglais a Nizza e alle spiagge lungo il Mediterraneo.

  • Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche 

Spiagge selvagge, antichi borghi e fitti boschi, le Marche sono una regione ancora poco esplorata, ideale da percorrere in auto. Partendo da Ancona, fondata dagli antichi Greci e importante porto durante l’Impero romano, è una città d’arte con un centro storico ricco di monumenti e con una storia millenaria e uno dei principali centri economici della regione. Quindi, proseguite verso sud per l’antico villaggio di pescatori di Portonovo e il meraviglioso Parco del Conero. Qui, verdeggianti pinete ricoprono pareti di roccia bianchissima che si stagliano su acque turchesi e cobalto. Scendendo ancora più a sud nel Parco del Conero si arriva alle spiagge di ghiaia di San Michele e dei Sassi Neri, completamente immerse nel verde e nella natura incontaminata.

parco del conero

Poco distante, il centro storico di Sirolo offre un bel panorama dalla terrazza della piazzetta. Lasciando il Parco del Conero alle spalle e dirigendosi verso l’entroterra, raggiungete Osimo, o Auximum ai tempi dell’Impero Romano, dove tutto racconta la storia dell’antica colonia.

Poi, una sosta a Filottrano, il cui centro storico, racchiuso all’interno delle mura castellane, è ricco di scorci suggestivi sulle valli circostanti. Proseguite, poi, per visitare gli antichi borghi sulle colline marchigiane tra cui Montefano, Loreto, Camerano e Recanati, che diede i natali a Giacomo Leopardi.

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Ogni borgo ha un suo fascino e una storia da raccontare. Ritornando poi sulla costa dirigetevi verso Torre di Palme, un borgo romantico con stradine acciottolate, case in pietra, balconi fioriti e una spettacolare terrazza che domina il mare. Concludete il vostro road trip a San Benedetto del Tronto e Grottammare, incantevole cittadina dalla forte tradizione marinara e cuore pulsante della Riviera delle Palme.

Grottammare

Se, invece, da Ancona partite verso nord potrete raggiungere la storica strada panoramica di San Bartolo che collega Gabicce Mare, il comune più a settentrione della regione Marche, al confine con l’Emilia-Romagna, a Pesaro.

Nata in riva al mare alla fine del 1800, bagnata dall’Adriatico, con la sua cultura, la sua dimensione e i suoi ritmi a misura d’uomo, i suoi patrimoni di ieri e di oggi, ha fatto dell’ospitalità una vocazione che vuole ancora oggi crescere e conquistare l’attenzione dei turisti. È una strada molto suggestiva da percorrere in auto che attraversa il Parco Naturale del Monte San Bartolo tra il blu del mare e le colline ‘vestite’ di ginestre.

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  • Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale 

La Sardegna è tutta da scoprire, ma la parte meridionale è quella meno conosciuta, meno turistica e più selvaggia. Il sud dell’isola, dunque, è l’ideale da esplorare in auto, percorrendo la panoramica strada statale della Sulcitana che si snoda lungo tutto il litorale meridionale.

Partendo da Cagliari, affacciata sul Golfo degli Angeli e circondata dalle imponenti torri e bastioni del Quartiere del Castello, potreste percorrere la strada della Sulcitana verso est, attraversando la Costa Rei fino ad arrivare a Villasimius, rinomata per le sue spiagge bianchissime e il suo mare trasparente.

Oppure, potreste percorrere il litorale in senso opposto, verso ovest, passando per le caraibiche spiagge di Chia, Pula, dove vedere l’importante sito archeologico di Nora e gli antichi nuraghi, e Cala Cipolla, fino ad arrivare all‘isola di San Pietro e alla suggestiva Sant’Antioco.

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L’isola di San Pietro di fronte alla costa sulcitana è un’isola suggestiva con scogliere alte e frastagliate che degradano in un mare cristallino, calette incantevoli e un unico centro abitato, Carloforte, uno splendido borgo fondato da famiglie liguri. A tutt’oggi, conserva lingua e cultura dei fondatori, le famiglie di pescatori originarie di Pegli. Sant’Antioco, invece, dà il nome all’isola maggiore del Sulcis, che fu colonia fenicio-punica, città romana e oggi borgo di mare dal fascino speciale. È un viaggio on the road in un paesaggio aspro, dalla vegetazione rigogliosa e il tempo scorre lento.

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  • Costa dei Trabocchi, Abruzzo

La Costa dei Trabocchi è un tratto del litorale abruzzese, esteso lungo la strada statale 16 Adriatica che si può percorrere in auto per un bellissimo viaggio on the road. Il litorale è così chiamato per la diffusa presenza di trabocchi, antiche macchine da pesca su palafitta, oggi trasformate in ristoranti sull’acqua.

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Si parte quindi da Vasto, all’estremo sud dell’Abruzzo, per cominciare a risalire la costa verso la riserva naturale di Punta Aderci, uno dei tratti costieri più suggestivi della regione. Si arriva a San Vito Chietino, un piccolo borgo che sorge su uno sperone roccioso da cui godere di un panorama mozzafiato sul mare sottostante.

Si raggiunge poi Ortona, antica città romana, oggi una delle più belle località balneari della Costa dei Trabocchi. Continuate a risalire il litorale abruzzese fino a Francavilla al Mare, un delizioso centro balneare, famoso già dalla seconda metà dell’800.

Ripartite poi in direzione Pescara, città natale di Gabriele D’Annunzio, per poi ripartire verso Montesilvano, grazioso borgo sul mare. Continuate a risalire la costa fino a Roseto degli Abruzzi.

  • Basilicata coast to coast

Chi ha visto il film “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo? Beh, viene voglia di esplorare la Basilicata, da una costa all’altra, alla scoperta di antichi borghi, natura incontaminata e spiagge meravigliose. C’è chi ha percorso l’itinerario a piedi, in bici, in moto o in auto, ma lascio voi la scelta.

Si parte da Maratea, perla del Tirreno, si sale verso la montuosa Trecchina, poi verso Lauria, paese natale dell’attore e regista Rocco Papaleo, quindi Latronico, paese noto per le acque termali, e Tramutola, dove l’allegria contagia le piazze del paese. Attraverso strade impervie e paesini arroccati si arriva poi ad Aliano, il paese di confino del grande poeta, scrittore e pittore, Carlo Levi. Si passa poi per Craco, il paese fantasma, e si punta poi verso la costa Jonica, raggiungendo Scanzano Jonico, nota località balneare, un tempo parte della Magna Grecia, e quindi Policoro e Nova Siri.

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  • Da Trani a Gallipoli, Puglia 

La Puglia è uno stato d’animo, almeno così dicono i pugliesi. E’ proprio così e, dunque, immergetevi in questa terra meravigliosa tra borghi bianchi, distese di ulivi e spiagge caraibiche. Si parte da Trani, che affascina per il castello svevo e la meravigliosa cattedrale sul mare.

Proseguendo verso l’interno si può raggiungere velocemente Castel del Monte con le sue affascinanti torri ottagonali, sito Unesco.

La fortezza del XIII secolo fatta costruire da Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia e ribattezzata “la fortezza dei misteri”. Ritornando sulla costa si raggiunge Bari, La Parigi del Mediterraneo, e il suo labirintico centro storico, Barivecchia, che occupa un promontorio tra due porti, per poi proseguire verso Polignano a Mare, arroccato su scogliere a picco sul mare.

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Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo. Si scende poi verso Ostuni, la citta bianca del Salento. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, si può esplorare la Valle d’Itria o Terra dei Trulli, visitando incantevoli borghi come Locorotondo, Cisternino e Alberobello.

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Si continua a scendere a sud verso Lecce, la perla del Salento nota per gli edifici stile barocco, e passando per Torre dell’Orso si raggiunge la bellissima Otranto, il punto più a Oriente d’Italia, a circa 30 km da Lecce, su uno sperone roccioso che scende a picco sul mare. Così si lascia la costa adriatica per raggiungere la costa ionica e concludere l’itinerario a Gallipoli, dove perdersi tra vicoli bianchi e spiagge da sogno.

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  • Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria 

E, per finire, un road trip lungo la costa tirrenica della Calabria vi farà scoprire la bellezza di una regione meravigliosa, ma spesso sottovalutata. Partite da San Nicola Arcella, un villaggio arroccato sulle colline della Riviera dei Cedri, celebre per le sue bellezze naturali e architettoniche, per vedere l’incantevole Arco Magno e poi iniziate a scendere lungo la costa. Ora, fate una deviazione verso l’interno per vedere Cosenza, città dal fascino decadente, detta anche Città dei Bruzi, è una delle città più antiche della Calabria e sorge sui sette colli nella valle del Crati, alla confluenza con il Busento, e poi tornate sulla costa e dirigetevi a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, un borgo rinomato per la produzione del tartufo, nonché punto d’inizio della Costa degli Dei.

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La città ha un suggestivo centro storico arroccato sulla scogliera e delle ampie spiagge spesso deserte lambite da un mare cristallino. Continuate a scendere lungo la costa superando Vibo Marina, da cui ci si imbarca per le isole Eolie, e raggiungete Tropea, perla della Calabria, costruita su una roccia alta 60 metri a picco sul mar Tirreno. Dici Tropea e pensi subito a sole, mare, e panorami indimenticabili.

Sorge lungo la costa degli Dei, anche detta la Costa Bella per i panorami suggestivi e per la vicinanza alle splendide Isole Eolie. Esplorate le bellissime spiagge nei dintorni, da non perdere quelle di Capo Vaticano.

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Proseguite così verso Scilla, pittoresco borgo della Costa Viola incastonato su uno sperone roccioso a picco sul mare e affacciato sullo stretto di Messina. La parte più antica e suggestiva è la località Chianalea, denominata anche piccola Venezia per le case galleggianti sull’acqua.

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Fate una breve sosta nella vicina Favazzina per un tuffo al mare e per i suoi rinomati limoni da mangiare con il sale. Concludete l’itinerario a Reggio Calabria, la più antica colonia greca fondata in Italia meridionale, oggi una bella città dove vedere i famosi Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale.

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I viaggi, la strada, l’avventura, l’andare verso. A volte si percorrono strade che il cuore non capisce
e la mente non sa spiegare.
Ma l’anima lo sa.

Camminando si apprende la vita,
camminando si conoscono le persone,
camminando si sanano le ferite del giorno prima.

E, per dirla alla Jack Kerouac, “le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita”.

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La Gola Del Furlo, il suggestivo Canyon delle Marche

La Gola del Furlo. Nelle Marche, sull’antico tracciato della Via Flaminia, in un tratto che costeggia il fiume Candigliano, si nasconde un meraviglioso canyon nato dall’incessante scorrere del fiume. È la Gola del Furlo, un passaggio stretto stretto, tra la rupe e l’acqua, dove la forza della natura regna sovrana. Il suo nome deriva dal latino “forulum”, piccolo foro, a indicare quella gola sorta per effetto dell’erosione del Candigliano che scorre tra il Monte Pietralata e il Monte Paganuccio. Zona di grande importanza naturalistica, tra le più belle e suggestive delle Marche, la Gola del Furlo è situata nella provincia di Pesaro-Urbino, e più precisamente tra i comuni di Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e la stessa Urbino.

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La Gola Del Furlo, il suggestivo Canyon delle Marche

Attraversata dal fiume Candigliano, un affluente del Metauro, la Gola del Furlo è considerata un vero e proprio canyon all’italiana. Al fine di preservare un ecosistema estremamente delicato e incrementarne il potenziale turistico, nel 2001 è stata istituita la Riserva naturale statale Gola del Furlo, che sottintende ad un’area di complessivi 3.907 ettari: uno scrigno prezioso di flora e fauna, tra i comuni di Fermignano e di Acqualagna.

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Un luogo dall’anima ‘green’

Il territorio è, infatti, particolarmente ricco in termini di biodiversità, in misura tale che tra gli alberi e le piante si contano centinaia di specie, alcune molto rare come il giacinto del pennacchio o l’onosma, mentre tra gli animali è importantissima la presenza dell’aquila reale e del gufo reale, specie a rischio globale ridotto, ma il cui numero di esemplari in Italia è in progressiva riduzione, di falchi pellegrini e aironi cinerini.

Tra verde e storia

La Gola del Furlo è anche un’importante testimonianza storica in quanto la strada che la attraversava, e ne facilitava il passaggio sia per le persone che per i veicoli, fu voluta addirittura dall’imperatore Vespasiano. La sua antichità, del resto, è provata da una serie di iscrizioni e datazioni che sono ancora oggi visibili. E…la storia della Gola del Furlo non finisce qui, dato che qui si tennero degli scontri nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Curiosità 

Oggi sono moltissimi i visitatori che arrivano qui, nel cuore delle Marche. La zona della Gola del Furlo è popolare tra i turisti (specialmente i motociclisti) che vi percorrono l’antica galleria scavata nella montagna, con i soli scalpelli, lunga poco più di 38 metri, larga circa 5 e alta poco meno di 6: una tappa interessante, pur avendo una funzione stradale ridotta, grazie all’inaugurazione, decenni fa, di due gallerie che fanno parte della vicina superstrada.

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Come arrivare nella Gola del Furlo

Da Fano, imboccare la strada provinciale Fano-Grosseto verso Fossombrone, proseguire per Roma e prendere l’uscita Furlo-Calmazzo. Si prosegue poi sulla strada Flaminia per circa 6 km attraversando la Gola. In alternativa, si può prendere l’uscita Furlo, proseguire sulla Flaminia seguendo le indicazioni per Furlo per circa 1,5 km.

Da Gubbio, invece, è necessario prendere la Fano-Grosseto in direzione Fano, dopo Cagli imboccare la prima uscita Furlo quindi proseguire sulla strada Flaminia seguendo le indicazioni per Furlo.

Cinque cose da fare e vedere nella “Gola”

1. A piedi lungo l’antica strada Flaminia

Il modo migliore per vivere la Gola del Furlo è quello di lasciare l’auto e godersi i tanti itinerari con lentezza, tanto che la Riserva offre diversi itinerari e possibilità di passeggiate tra le pareti della stessa, tra le quali ammirare una natura spettacolare – tra praterie sommitali di ombrellifere e leguminose – e a tu per tu con una fauna che appassiona. Tra i mammiferi sono presenti cinghiali, caprioli, daini e, non ultimo, anche la presenza di qualche esemplare di lupo. Si possono avvistare donnole, faine, tassi e puzzole, animali prevalentemente notturni.

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Vi consiglio di iniziare il percorso alla scoperta di questo monumento della natura dal Centro visite della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo. C’è un percorso affascinante e pianeggiante alla portata di tutti che parte proprio da qui: un itinerario percorribile anche con passeggini e carrozzine. Si tratta della via pedonale che costeggia l’antica strada Flaminia. Costruita dai Romani, essi scavarono una galleria nel punto in cui il transito era più difficile (a lato di un già esistente varco di epoca etrusca).

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La galleria fu fatta costruire dall’Imperatore Vespasiano, e precisamente nel 76 dopo Cristo, che costituì per l’epoca un capolavoro ingegneristico, tanto che ancora oggi è aperta al transito pedonale e dei veicoli. In questa vallata le pareti rocciose si alzano per centinaia di metri tra le acque. Nel 1922 fu costruita una diga che ha trasformato il corso d’acqua in un lago.

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2. Sosta al Parco La Golena e al Parco Avventura del Furlo

Il Parco La Golena è un grande parco pubblico, ai piedi dei monti Paganuccio e Pietralata, nella suggestiva Gola del Furlo, che offre una sosta ideale per chiunque voglia fare un bel picnic, scoprire la natura e fare lunghe passeggiate in riva al fiume Candigliano. Per gli sportivi, poi, da non perdere il Parco Avventura del Furlo, strutturato in 3 percorsi acrobatici, di cui uno per l’attività di pratica e briefing e 2 percorsi sospesi pensati per un’utenza a partire dai 6 anni (minimo 110 cm di altezza), ma utilizzabili anche dagli adulti.

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3. Escursione con il kayak tra le Marmitte dei Giganti

Conoscete le Marmitte dei Giganti? Il Canyon del Metauro dal colore turchese e dal fascino unico è uno dei luoghi delle Marche che vi consiglio, assolutamente, di visitare. Dove si trovano? A Fossombrone, un comune della Provincia di Pesaro Urbino, una tappa tutta da scoprire! Volete vivere un’esperienza naturalistica emozionante? A pochi minuti di auto dalla celebre e imponente Gola del Furlo, si trova l’affascinante canyon naturale della forra di San Lazzaro con le sue suggestive Marmitte dei Giganti, cavità cilindriche dalla forma che ricorda quella di grossi pentoloni, dove, secondo la leggenda, i giganti cucinavano zuppe a base di cinghiali e altri ungulati selvatici. 

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Per apprezzare questo luogo davvero seducente l’ideale sarebbe partecipare ad un’escursione con canoa o kayak e avventurarsi nel meraviglioso scenario naturale delle Marmitte dei Giganti. Sono possibili itinerari in canoa sia diurni, per rinfrescare il corpo e rilassare la menteche notturni, più contemplativi, per ascoltare i suoni dell’acqua e della fauna che popola il fiume, dagli anfibi ai rapaci notturni, agli insetti come grilli e cicale.

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I visitatori più attenti potranno osservare la capelvenere, una piccola ed elegante felce, così come l’appariscente lingua cervina, entrambe crescono sulle pareti più umide della forra per via dello stillicidio di acqua. Possibile anche un fortunato e fugace incontro col variopinto e rapidissimo martin pescatore, abitante dei corsi d’acqua poco profondi. Per informazioni ed orari delle uscite è opportuno contattare il punto Iat di Fossombrone (Punto IAT puntoiat@comune.fossombrone.ps.it).

Qual è il segreto di questo affascinante angolo di fiume?

Il fascino di questa forra è legato alle alte pareti verticali che in alcuni punti arrivano a toccare i 30 metri di altezza. Dal punto di vista geologico, queste cavità cilindriche si formano per via dell’erosione fluviale. Il fiume, infatti, laddove attraversa uno stretto canyon, può generare flussi idrici veloci e turbolenti. Il moto vorticoso dell’acqua fa roteare piccoli ciottoli che esercitano azione abrasiva sulle pareti rocciose e possono creare piccole cavità che vanno via via aumentando di dimensione fino a generare le “marmitte” appunto. 

4. Il Ponte dei Saltelli

Le marmitte dei giganti sono ben sviluppate sotto il cosiddetto “ponte dei Saltelli”, che si trova a pochi passi dal tracciato dell’antica Flaminia, e che da qui prosegue verso il “forulum”, la galleria romana nonché porta d’ingresso alla Gola del Furlo.

Il Ponte dei Saltelli

5. Sosta spirituale nell’Abbazia di San Vincenzo

L’Abbazia di S. Vincenzo sorge in prossimità della Gola del Furlo, nell’area della distrutta città romana di Pitinum Mergens. L’Abbazia di San Vincenzo al Furlo sorge lungo la Flaminia a tre chilometri da Acqualagna, dedicata a San Vincenzo, Vescovo di Bevagna, in provincia di Perugia. La tradizione vuole che la Chiesa abbia custodito le sue reliquie, qui trasportate dagli abitanti della città umbra distrutta dai Longobardi. Residui di fortificazioni fanno pensare che la fondazione sia avvenuta nel VI secoli. Alcuni elementi, invece, la fanno risalire al X secolo. L’Abbazia costruita con la pietra corniola spicca così candida tra il verde della Gola. La pavimentazione della chiesa è a grandi e spessi lastroni di pietra di origine romana e paleocristiana.

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Lo sapevate che…

Un tempo in questa zona, nei suoi spostamenti, si fermava spesso Benito Mussolini. La guardia forestale negli anni trenta riprodusse il profilo del duce attraverso un’opera di scavi e muretti, sul crinale del monte Pietralata. Durante la seconda guerra mondiale, però, un gruppo di partigiani distrusse l’opera. Oggi, infatti, il profilo del duce è ancora parzialmente riconoscibile.

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E nei dintorni? Ecco cosa vedere

Dalla Riserva Naturale della Gola del Furlo si possono raggiungere, in una mezz’oretta, tanti meravigliosi luoghi. Ecco quelli che suggerisco di non perdervi:

  • Urbino, patria di Raffaello Sanzio. Alla Galleria Nazionale delle Marche, nel Palazzo Ducale di Urbino, è conservato un quadro simbolo dell’arte italiana: è la “Città ideale” attribuito a seconda dei critici a Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e altri artisti. Ammirare questo dipinto, che come la Gioconda è nell’immaginario collettivo di tutti, è il modo migliore per capire cosa ha rappresentato Urbino per l’arte italiana e mondiale;

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  • Fano, ricca di storia, cultura e buon cibo è una città ospitale, con un centro storico sorprendente e una zona mare accogliente e vivace, un luogo ideale per una vacanza rilassante e rigenerante. È definita la Città di Vitruvio, la Città del Carnevale e la Città delle Bambine e dei Bambini;

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  • Mondavio e la sua Rocca Roveresca. E’ uno dei borghi più belli d’Italia, oltre ad essere Bandiera Arancione. La visita a questo borgo ci permette di fare un tuffo nel passato tra Duchi e Duchesse in perfetto stile rinascimentale. La Rocca imponente domina il paese e lo rende affascinante e tutto da scoprire. Il pomeriggio i bambini si radunano nel piazzale e giocano fino a quando il sole dona la sua luce. Struggente, poi, il tramonto sulla Rocca di Mondavio;

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  • Urbania e il fiabesco bosco dei Folletti. Una passeggiata tra fantasia e realtà, Urbania fa sognare i bambini e chi non ha mai smesso di credere nelle favole. Qui vivono alcune famiglie di folletti, simpatici animali da cortile e la curiosa volpe Roxy che quasi ogni sera al tramonto appare per far visita a bambini e folletti! Il Bosco si trova all’interno dell’oasi faunistica di Monte Montiego, a 5 km da Urbania, ed è un luogo dove immergersi nella natura fuori dalla realtà;

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Qui tutto parla di creatività dell’acqua e del rigore della roccia: ed ecco la cascata. 

Avete presente una cascata? E se trasformassimo le nostre vite in un gioco di spruzzi e di schiuma, se seguissimo solamente il flusso trasparente che vibra tra le pietre e poi si fa fiume e poi mare? Così è la vita…

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