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Gole dell’Alcantara, canyon naturale in Sicilia

Gole dell’Alcantara, cosa vi viene in mente? Se state pensando ad un viaggio in un luogo incredibile che sembra appartenere ad un altro pianeta, vi consiglio questa ulteriore tappa in Sicilia, dopo avervi accompagnato alla scoperta della Riserva dello Zingaro, dove esiste uno spettacolo plasmato dalla natura: le Gole dell’Alcantara. A dispetto di come si potrebbe pensare, queste incredibili gole non sono il risultato dell’incessante scorrere del fiume, ma sono state sono state formate dalle sue acque, che scendendo su enormi colate laviche raffreddate dalle attività vulcaniche della zona, creano queste forme particolari.

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Gole dell’Alcantara, canyon naturale in Sicilia

Canyon naturale formato dalla solidificazione del magma eroso dal tempo e dalle acque del fiume Alcantara, le gole offrono uno spettacolo impressionante nella bellissima Sicilia. Si trovano nella Valle dell’Alcantara, tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra, nel punto dove termina la catena montuosa dei Peloritani (tra le province di Catania e Messina). Si tratta un territorio di 1928 ettari con gole alte fino a 25 metri e larghe dai due ai cinque metri. Il raffreddamento della lava nell’acqua del fiume ha scolpito rocce dalle forme sorprendentemente fantasiose e originali. Per tutelare questo incredibile territorio negli anni ’60 è stato fondato il Parco Botanico e Geologico dell’Alcantara che si estende nel Parco Fluviale dell’Alcantara.

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Storia e origini delle Gole 

L’Alcantara è un fiume della Sicilia che nasce a 1250 metri di altitudine e scorre, tra le pietre lavica, sul versante settentrionale dell’Etna, per sfociare nel Mar Ionio. Il suo nome viene da un ponte arabo vicino alla foce di Giardini-Naxos. Al qantarah, parola che in arabo significa ponte, ha dato il nome proprio al fiume. Le attività vulcaniche della regione hanno ripetutamente modellato il letto del fiume, che in estate vede il suo corso molto ridotto, e hanno scavato le impressionanti gole dell’Alcantara. Le pareti sono costituite da organi basaltici alti diverse decine di metri, e i sentieri sono molto stretti. 

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Negli ultimi due secoli, poi, la foresta indigena è stata ridotta e soppiantata dalla macchia. I platani (Platanus orientalis), le ginestre o le peonie sono ancora presenti. Accanto al fiume, arrivano i fiori con la primavera: una varietà molto grande e colorata, viole, papaveri, anemoni, mirti, rosa canina, fichi d’india, trementine, allori e orchidee sono molto comuni.

E la fauna?

La fauna è interessante anche con molti uccelli (come il falco pellegrino o l’hobbit) e piccoli mammiferi non presenti altrove come la martora, il ghiro e una specie di rana, tanto che una parte del fiume sia stata dichiarata Riserva Naturale.

Cosa vedere

L’itinerario di visita alle Gole dell’Alcantara prevede il passaggio al Parco Botanico e Geologico dove con l’aiuto di moderne installazioni multimediali, è possibile informarsi sulle origini del luogo. È arrivato, quindi, il momento di immergersi nella natura incontaminata del parco, seguendo il sentiero che conduce fino alla Sorgente di Venere lungo il corso del fiume.

parco botanico gole dell'alcantara

Il Sentiero delle Gole

Sul territorio di Motta Camastra, in località Fondaco Motta, si trova la gola più imponente e famosa dell’Alcantara, lunga più di 6 km e percorribile facilmente per i primi 3 chilometri. All’inizio delle gole c’è una spiaggetta accessibile solo all’inizio della bella stagione, prima che l’acqua diventi troppo alta. Il Sentiero delle Gole costeggia la sponda sinistra del fiume e passa attraverso agrumeti e punti panoramici. Il trekking fluviale e il body rafting (solo nelle stagioni più calde) sono i modi più avventurosi per esplorare le Gole dell’Alcantara.

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Il sentiero attraversa interessanti punti della valle dell’Alcantara, numerose sono le deviazioni che potete prendere dalla strada principale che vi permetteranno di personalizzare i percorsi, scegliendo differenti tratti da attraversare. Si parte dal Ponte di Mitogio costeggiando il fiume, da qui potete seguire il percorso che sale verso il monte Miramare o che costeggia le Gole di Larderia.

gole di larderia o dell'alcantara

Lo sapevate che?

Dal 2017, sono stati creati due nuovi sentieri per poter scoprire le meravigliose gole dell’Alcantara: il primo è il Sentiero di Eleonora che inizia nel Parco Botanico e Geologico, dove le bellissime vedute sui canyon si susseguono per oltre 600 metri. Questo percorso comprende la discesa alla spiaggetta tramite ascensore. Il secondo è il Sentiero del Giardino Mediterraneo, che inizia dal Sentiero di Eleonora: attraversa un rigoglioso agrumeto siciliano, e porta fino ai bacini della fitodepurazione, dove si potrà imparare tutto sul sistema naturale di depurazione delle acque.

sentieri gole dell'alcantara

Il canyoning

Per i più coraggiosi e i meno freddolosi, è possibile percorrere una parte delle gole con il canyoning, equipaggiata con trampolieri o anche con una muta. Si cammina poi nel mezzo della gola stessa. Informatevi, però, e in anticipo, sul livello dell’acqua e sulle condizioni meteorologiche. E’ consigliato avventurarvi con una guida locale esperta. Il canyoning è, dunque, una delle attività altamente raccomandate da fare nelle gole dell’Alcantara. I percorsi per gli escursionisti sono molto interessanti, ma c’è anche la possibilità di fare tour ed escursioni organizzate da Taormina, Catania e altre città della Sicilia.

canyoning gole dell'alcantara

Altre escursioni

  • Piccole Gole dell’Alcantara;
  • Sentiero del Castello di Calatabiano;
  • Sentiero Castiglione di Sicilia;
  • Rive dell’Alcantara;
  • Sentiero Gole di Larderia;
  • Sentiero Montagna Grande.

gole dell'alcantara

Consigli utili

Per accedere all’ingresso ed entrare nella gola, si consiglia di indossare stivali di gomma, che potrete anche noleggiare sul posto. L’acqua delle gole è gelida e il fondo del fiume è cosparso di rocce sporgenti.

Come arrivare alle gole dell’Alcantara?

Le gole dell’Alcantara si trovano a 13 km da Giardini, località balneare della Sicilia nord-orientale. Ecco l’itinerario da seguire in auto: da Taormina, andare fino alla località balneare di Giardini. All’uscita di Giardini, prendere la strada statale SS185 in direzione Francavilla di Sicilia. Sulla SS185 si attraversa il piccolo villaggio di Gaggi. L’ingresso della gola si trova a 5 chilometri dal villaggio. Per i visitatori c’è a disposizione un parcheggio gratuito, oltre a servizi di ristorazione e aree picnic.

Da Messina potrete percorrere la SS n.114 e deviare verso i Giardini Naxos in direzione Francavilla di Sicilia. Da lì, troverete le indicazioni per le gole di Alcantara. Da Catania, poi, imboccate l’autostrada in direzione Messina e uscite Giardini Naxos. Proseguite verso Francavilla di Sicilia e troverete l’ingresso ai Giardini di Naxos.

 

Ambienti incontaminati e scenari mozzafiato, tradizioni da scoprire, luoghi da visitare.

La Sicilia ha il richiamo del mare, il fascino dei miti antichi, il profumo dei sogni, le forme dell’accoglienza, la bellezza delle persone.

La Sicilia è un’isola complessa, ma puoi percepirne il segreto tutte le volte che ti meravigli, che ti accorgi di un dettaglio, che impari una parola nuova, che guardi una piazza, che osservi le meraviglie della natura, che fai entrare la luce negli occhi guardando il mare…

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La Gola Del Furlo, il suggestivo Canyon delle Marche

La Gola del Furlo. Nelle Marche, sull’antico tracciato della Via Flaminia, in un tratto che costeggia il fiume Candigliano, si nasconde un meraviglioso canyon nato dall’incessante scorrere del fiume. È la Gola del Furlo, un passaggio stretto stretto, tra la rupe e l’acqua, dove la forza della natura regna sovrana. Il suo nome deriva dal latino “forulum”, piccolo foro, a indicare quella gola sorta per effetto dell’erosione del Candigliano che scorre tra il Monte Pietralata e il Monte Paganuccio. Zona di grande importanza naturalistica, tra le più belle e suggestive delle Marche, la Gola del Furlo è situata nella provincia di Pesaro-Urbino, e più precisamente tra i comuni di Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e la stessa Urbino.

la gola del furlo acqualogna

La Gola Del Furlo, il suggestivo Canyon delle Marche

Attraversata dal fiume Candigliano, un affluente del Metauro, la Gola del Furlo è considerata un vero e proprio canyon all’italiana. Al fine di preservare un ecosistema estremamente delicato e incrementarne il potenziale turistico, nel 2001 è stata istituita la Riserva naturale statale Gola del Furlo, che sottintende ad un’area di complessivi 3.907 ettari: uno scrigno prezioso di flora e fauna, tra i comuni di Fermignano e di Acqualagna.

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Un luogo dall’anima ‘green’

Il territorio è, infatti, particolarmente ricco in termini di biodiversità, in misura tale che tra gli alberi e le piante si contano centinaia di specie, alcune molto rare come il giacinto del pennacchio o l’onosma, mentre tra gli animali è importantissima la presenza dell’aquila reale e del gufo reale, specie a rischio globale ridotto, ma il cui numero di esemplari in Italia è in progressiva riduzione, di falchi pellegrini e aironi cinerini.

Tra verde e storia

La Gola del Furlo è anche un’importante testimonianza storica in quanto la strada che la attraversava, e ne facilitava il passaggio sia per le persone che per i veicoli, fu voluta addirittura dall’imperatore Vespasiano. La sua antichità, del resto, è provata da una serie di iscrizioni e datazioni che sono ancora oggi visibili. E…la storia della Gola del Furlo non finisce qui, dato che qui si tennero degli scontri nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Curiosità 

Oggi sono moltissimi i visitatori che arrivano qui, nel cuore delle Marche. La zona della Gola del Furlo è popolare tra i turisti (specialmente i motociclisti) che vi percorrono l’antica galleria scavata nella montagna, con i soli scalpelli, lunga poco più di 38 metri, larga circa 5 e alta poco meno di 6: una tappa interessante, pur avendo una funzione stradale ridotta, grazie all’inaugurazione, decenni fa, di due gallerie che fanno parte della vicina superstrada.

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Come arrivare nella Gola del Furlo

Da Fano, imboccare la strada provinciale Fano-Grosseto verso Fossombrone, proseguire per Roma e prendere l’uscita Furlo-Calmazzo. Si prosegue poi sulla strada Flaminia per circa 6 km attraversando la Gola. In alternativa, si può prendere l’uscita Furlo, proseguire sulla Flaminia seguendo le indicazioni per Furlo per circa 1,5 km.

Da Gubbio, invece, è necessario prendere la Fano-Grosseto in direzione Fano, dopo Cagli imboccare la prima uscita Furlo quindi proseguire sulla strada Flaminia seguendo le indicazioni per Furlo.

Cinque cose da fare e vedere nella “Gola”

1. A piedi lungo l’antica strada Flaminia

Il modo migliore per vivere la Gola del Furlo è quello di lasciare l’auto e godersi i tanti itinerari con lentezza, tanto che la Riserva offre diversi itinerari e possibilità di passeggiate tra le pareti della stessa, tra le quali ammirare una natura spettacolare – tra praterie sommitali di ombrellifere e leguminose – e a tu per tu con una fauna che appassiona. Tra i mammiferi sono presenti cinghiali, caprioli, daini e, non ultimo, anche la presenza di qualche esemplare di lupo. Si possono avvistare donnole, faine, tassi e puzzole, animali prevalentemente notturni.

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Vi consiglio di iniziare il percorso alla scoperta di questo monumento della natura dal Centro visite della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo. C’è un percorso affascinante e pianeggiante alla portata di tutti che parte proprio da qui: un itinerario percorribile anche con passeggini e carrozzine. Si tratta della via pedonale che costeggia l’antica strada Flaminia. Costruita dai Romani, essi scavarono una galleria nel punto in cui il transito era più difficile (a lato di un già esistente varco di epoca etrusca).

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La galleria fu fatta costruire dall’Imperatore Vespasiano, e precisamente nel 76 dopo Cristo, che costituì per l’epoca un capolavoro ingegneristico, tanto che ancora oggi è aperta al transito pedonale e dei veicoli. In questa vallata le pareti rocciose si alzano per centinaia di metri tra le acque. Nel 1922 fu costruita una diga che ha trasformato il corso d’acqua in un lago.

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2. Sosta al Parco La Golena e al Parco Avventura del Furlo

Il Parco La Golena è un grande parco pubblico, ai piedi dei monti Paganuccio e Pietralata, nella suggestiva Gola del Furlo, che offre una sosta ideale per chiunque voglia fare un bel picnic, scoprire la natura e fare lunghe passeggiate in riva al fiume Candigliano. Per gli sportivi, poi, da non perdere il Parco Avventura del Furlo, strutturato in 3 percorsi acrobatici, di cui uno per l’attività di pratica e briefing e 2 percorsi sospesi pensati per un’utenza a partire dai 6 anni (minimo 110 cm di altezza), ma utilizzabili anche dagli adulti.

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3. Escursione con il kayak tra le Marmitte dei Giganti

Conoscete le Marmitte dei Giganti? Il Canyon del Metauro dal colore turchese e dal fascino unico è uno dei luoghi delle Marche che vi consiglio, assolutamente, di visitare. Dove si trovano? A Fossombrone, un comune della Provincia di Pesaro Urbino, una tappa tutta da scoprire! Volete vivere un’esperienza naturalistica emozionante? A pochi minuti di auto dalla celebre e imponente Gola del Furlo, si trova l’affascinante canyon naturale della forra di San Lazzaro con le sue suggestive Marmitte dei Giganti, cavità cilindriche dalla forma che ricorda quella di grossi pentoloni, dove, secondo la leggenda, i giganti cucinavano zuppe a base di cinghiali e altri ungulati selvatici. 

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Per apprezzare questo luogo davvero seducente l’ideale sarebbe partecipare ad un’escursione con canoa o kayak e avventurarsi nel meraviglioso scenario naturale delle Marmitte dei Giganti. Sono possibili itinerari in canoa sia diurni, per rinfrescare il corpo e rilassare la menteche notturni, più contemplativi, per ascoltare i suoni dell’acqua e della fauna che popola il fiume, dagli anfibi ai rapaci notturni, agli insetti come grilli e cicale.

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I visitatori più attenti potranno osservare la capelvenere, una piccola ed elegante felce, così come l’appariscente lingua cervina, entrambe crescono sulle pareti più umide della forra per via dello stillicidio di acqua. Possibile anche un fortunato e fugace incontro col variopinto e rapidissimo martin pescatore, abitante dei corsi d’acqua poco profondi. Per informazioni ed orari delle uscite è opportuno contattare il punto Iat di Fossombrone (Punto IAT puntoiat@comune.fossombrone.ps.it).

Qual è il segreto di questo affascinante angolo di fiume?

Il fascino di questa forra è legato alle alte pareti verticali che in alcuni punti arrivano a toccare i 30 metri di altezza. Dal punto di vista geologico, queste cavità cilindriche si formano per via dell’erosione fluviale. Il fiume, infatti, laddove attraversa uno stretto canyon, può generare flussi idrici veloci e turbolenti. Il moto vorticoso dell’acqua fa roteare piccoli ciottoli che esercitano azione abrasiva sulle pareti rocciose e possono creare piccole cavità che vanno via via aumentando di dimensione fino a generare le “marmitte” appunto. 

4. Il Ponte dei Saltelli

Le marmitte dei giganti sono ben sviluppate sotto il cosiddetto “ponte dei Saltelli”, che si trova a pochi passi dal tracciato dell’antica Flaminia, e che da qui prosegue verso il “forulum”, la galleria romana nonché porta d’ingresso alla Gola del Furlo.

Il Ponte dei Saltelli

5. Sosta spirituale nell’Abbazia di San Vincenzo

L’Abbazia di S. Vincenzo sorge in prossimità della Gola del Furlo, nell’area della distrutta città romana di Pitinum Mergens. L’Abbazia di San Vincenzo al Furlo sorge lungo la Flaminia a tre chilometri da Acqualagna, dedicata a San Vincenzo, Vescovo di Bevagna, in provincia di Perugia. La tradizione vuole che la Chiesa abbia custodito le sue reliquie, qui trasportate dagli abitanti della città umbra distrutta dai Longobardi. Residui di fortificazioni fanno pensare che la fondazione sia avvenuta nel VI secoli. Alcuni elementi, invece, la fanno risalire al X secolo. L’Abbazia costruita con la pietra corniola spicca così candida tra il verde della Gola. La pavimentazione della chiesa è a grandi e spessi lastroni di pietra di origine romana e paleocristiana.

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Lo sapevate che…

Un tempo in questa zona, nei suoi spostamenti, si fermava spesso Benito Mussolini. La guardia forestale negli anni trenta riprodusse il profilo del duce attraverso un’opera di scavi e muretti, sul crinale del monte Pietralata. Durante la seconda guerra mondiale, però, un gruppo di partigiani distrusse l’opera. Oggi, infatti, il profilo del duce è ancora parzialmente riconoscibile.

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E nei dintorni? Ecco cosa vedere

Dalla Riserva Naturale della Gola del Furlo si possono raggiungere, in una mezz’oretta, tanti meravigliosi luoghi. Ecco quelli che suggerisco di non perdervi:

  • Urbino, patria di Raffaello Sanzio. Alla Galleria Nazionale delle Marche, nel Palazzo Ducale di Urbino, è conservato un quadro simbolo dell’arte italiana: è la “Città ideale” attribuito a seconda dei critici a Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e altri artisti. Ammirare questo dipinto, che come la Gioconda è nell’immaginario collettivo di tutti, è il modo migliore per capire cosa ha rappresentato Urbino per l’arte italiana e mondiale;

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  • Fano, ricca di storia, cultura e buon cibo è una città ospitale, con un centro storico sorprendente e una zona mare accogliente e vivace, un luogo ideale per una vacanza rilassante e rigenerante. È definita la Città di Vitruvio, la Città del Carnevale e la Città delle Bambine e dei Bambini;

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  • Mondavio e la sua Rocca Roveresca. E’ uno dei borghi più belli d’Italia, oltre ad essere Bandiera Arancione. La visita a questo borgo ci permette di fare un tuffo nel passato tra Duchi e Duchesse in perfetto stile rinascimentale. La Rocca imponente domina il paese e lo rende affascinante e tutto da scoprire. Il pomeriggio i bambini si radunano nel piazzale e giocano fino a quando il sole dona la sua luce. Struggente, poi, il tramonto sulla Rocca di Mondavio;

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  • Urbania e il fiabesco bosco dei Folletti. Una passeggiata tra fantasia e realtà, Urbania fa sognare i bambini e chi non ha mai smesso di credere nelle favole. Qui vivono alcune famiglie di folletti, simpatici animali da cortile e la curiosa volpe Roxy che quasi ogni sera al tramonto appare per far visita a bambini e folletti! Il Bosco si trova all’interno dell’oasi faunistica di Monte Montiego, a 5 km da Urbania, ed è un luogo dove immergersi nella natura fuori dalla realtà;

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Qui tutto parla di creatività dell’acqua e del rigore della roccia: ed ecco la cascata. 

Avete presente una cascata? E se trasformassimo le nostre vite in un gioco di spruzzi e di schiuma, se seguissimo solamente il flusso trasparente che vibra tra le pietre e poi si fa fiume e poi mare? Così è la vita…

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