La Riserva dello Zingaro è un’area naturale protetta, in provincia di Trapani, affacciata sul mar Tirreno, che ogni anno attira oltre 300.000 visitatori. Un paradiso naturale incontaminato, di roccia e acqua, che qui assume tutti i colori dell’azzurro nonché meta ideale per gli amanti del trekking. Nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura intatta dove vivono e nidificano i rapaci, si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d’Italia; chi desidera immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono armoniosamente, non potrà fare a meno di visitarla. Gli antichi greci e i latini la chiamavano Cetaria per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.
La riserva dello Zingaro, paradiso naturale in Sicilia
Poche storie parlano dell‘amore a lieto fine degli uomini per la propria terra come quella che, il 6 maggio del 1981, si concluse con l’istituzione della Riserva naturale orientata dello Zingaro, la prima area naturale protetta della Sicilia. Fu per scongiurare la costruzione della strada litoranea di collegamento tra le due località di Scopello e San Vito Lo Capo, infatti, che il 18 maggio del 1980, duemila ambientalisti marciarono tenendosi per mano impedendo così la cementificazione di questo tratto di costa siciliana e proteggendo (ndr, si spera per sempre) uno degli ecosistemi naturali più ricchi del Mediterraneo. Raccontare la bellezza della Riserva naturale dello Zingaro, non è un compito facile. Piccole baie pavimentate da candidi ciottoli, mare che durante il giorno si tinge di inattesi toni di verde e di azzurro, scogli appuntiti che separano le diverse spiaggette, macchia mediterranea che sembra tuffarsi nel mare e antiche case coloniche costruite sulla roccia. Un mix di natura e discreta presenza dell’uomo. Le calette si susseguono mischiandosi a profumi e a colori ineguagliabili, sfoderando tutto il loro fascino.
Alla scoperta …
Dunque, se avete voglia di addentrarvi in una natura pura, vivendo un’avventura fuori dalla modernità a contatto con gli elementi primari, acqua e terra, non vi resta che raggiungere questo tratto di costa baciato dal sole. E’ un susseguirsi di spiagge e calette da sogno, tra le più belle della Sicilia. Percorrere la riserva dello Zingaro significa scoprire sette chilometri (o anche di più) di natura sublime e straordinaria, una costa rocciosa intervallata da numerose calette, ammirare la natura riarsa da sole, fatta di ginestre, palme nane e timo selvatico. Rocce calcaree a strapiombo su un mare limpido e turchese, piccole insenature e spiagge di ciottoli bianchi, anfratti e grotte abitate fin dal Paleolitico superiore, come l’importante sito preistorico della grotta dell’Uzzo.
Cosa e come visitare
La riserva si visita solo a piedi e in barca, nulla deve disturbare la quarantina di specie di uccelli che qui nidificano, tra cui l’Aquila del Bonelli, la Poiana, il Nibbio, il Gheppio e la fauna endemica. Solo chi avrà la pazienza di attraversare interamente questo habitat unico farà un’esperienza davvero indimenticabile. Molti, purtroppo, non utilizzano un adeguato abbigliamento, soprattutto, scarpe chiuse e comode credendo di recarsi in una qualsiasi località balneare. Infatti, qui, è vietato l’ingresso in riserva con calzature inadeguate (infradito, ciabatte, scarpe con zeppe etc). Non è possibile, inoltre, portare al seguito sedie, sdraio, lettini, ombrelloni, natanti gonfiabili etc. Troverete rifugi e bivacchi per soste e pernottamenti se decidete di dormire nella riserva.
I musei e la Tonnara
Tra un bagno e l’altro, approfittando anche del minore flusso turistico che sta vivendo la riserva dal 2017 come diretta conseguenza (o almeno così raccontano gli operatori locali) della chiusura della base aerea della compagnia low cost Ryanair all’aeroporto di Trapani, ci si può trattenere qualche ora in più e visitare, oltre al Centro di educazione ambientale, anche i cinque musei dedicati a varie tematiche, dalla pesca del tonno rosso al Museo delle attività marinare, alla lavorazione del grano al Museo della civiltà contadina e dall’arte d’intrecciare la giummara (la palma nana simbolo dello Zingaro) e le altre fibre vegetali al Museo dell’intreccio fino all’antico utilizzo della manna al Museo della manna, appunto.
E infine, la fauna e la flora al Museo naturalistico dove, tra le altre curiosità in mostra, si scopre che proprio nei cieli dello Zingaro, insieme ai numerosi rapaci. Ma birdwatching a parte, la vera e indiscussa star della riserva, e più in generale della costa occidentale siciliana, rimane la Tonnara di Scopello. Scelta come location cinematografica di Ocean’s Twelwe e Il Commissario Montalbano, quest’antica costruzione adibita alla pesca dei tonni, in funzione dal Settecento e fino agli anni Ottanta del Novecento e oggi adibita a museo, infatti, offre un’incomparabile scenografia naturale incastonata com’è tra gli alti faraglioni che spuntano maestosi dall’acqua.
Le Sirene di Acquamarine
A rendere ancora più magica la bellezza dello Zingaro, da maggio a ottobre ci pensanoAquamarine Sea Passion Sicilye Sirenes Mermaid Lifestyle, due nuove realtà di Trapani, ma nate a Castellamare del Golfo, che propongono un turismo etico con iniziative e attività legate al mare, come il tour sirene alla Riserva dello Zingaro e alle isole Egadi oltre le escursioni in barca a vela tra le isole. Tra i gazebi in fila nel porto turistico della cittadina siciliana, la loro proposta non passa di certo inosservata perché, ad accogliere i clienti sulla banchina, ci sono niente di meno che due “sirene”.
E tanto altro…
Oltre alle lezioni di yoga, danza Gypsy, Sufi e Bollywood e alle uscite di biosnorkeling, lo snorkeling guidato fatto con pinne, maschera e boccaglio per imparare a conoscere, riconoscere e apprezzare le molteplici forme di vita che popolano l’ambiente marino; infatti, la fondatrice e istruttrice Maya propone corsi di mermaiding, la disciplina acquatica (riconosciuta prima dalla FIAS, e oggi dalla ISDA) che riproduce il nuoto delle sirene. Con indosso una leggera guaina che racchiude il corpo dai fianchi ai piedi, a loro volta inseriti in una monopinna flessibile, nelle stesse acque siciliane che, da Omero a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, hanno fatto vivere il mito delle fantastiche creature incantatrici, gli adulti e i bambini si muovono fluidi nel mare alternando il nuoto, l’apnea e le risalite. Difficile? Per iniziare basta un po’ di acquaticità e i risultati sono incoraggianti, senza contare lo stupore degli sguardi attoniti dei bagnanti quando vedono arrivare dal mare delle vere e proprie sirene…
Grotte marine e terrestri: un mondo da scoprire
Notevole importanza rivestono le grotte nella Riserva Naturale dello Zingaro. Un’esperienza unica per coloro che vogliono immergersi in questi posti unici ed abbracciarli con i propri sensi, ma attenzione, mai senza la guida di un esperto speleologo.
Le grotte rappresentano un aspetto del “Carsismo”, termine che rimanda a tutto un insieme di attività che l’uomo per studio, ricerca e “socializzazione” svolge e in cui entrano in gioco tante discipline che si intersecano e si aiutano a vicenda, per comprendere i fenomeni e le potenzialità del binomio acqua/roccia che è l’artefice principale del carsismo.
Spiagge, e che spiagge…
Quali sono le spiagge più belle della Riserva dello Zingaro? La prima spiaggia che si incontra, venendo da San Vito lo Capo, all’ingresso del lato nord della Riserva, è Cala Tonnarello dell’Uzzo: la più grande ed anche la più frequentata, in estate. Premiata in passato dai turisti, in un sondaggio fatto da Skyscanner, il motore di ricerca internazionale di voli, si raggiunge in pochi minuti a piedi partendo dalla biglietteria. Se, invece, avete voglia di camminare o volete trovare una caletta meno affollata e godervi i gli angoli più nascosti di questa meravigliosa costa, non dovete fare altro che raggiungere altre selvagge calette: ecco quali.
Cala dell’Uzzo
Cala dell’Uzzo è una deliziosa caletta a 2 Km dall’ingresso Nord della Riserva. È caratterizzata da ghiaia bianca ed è vicinissima alla grotta dell’Uzzo che le dà il nome. Nelle vicinanze non perdete una visita al Museo della civiltà contadina. La spiaggia è facile da raggiungere e ben segnalata;
Cala Marinella
Cala Marinella si trova a circa 3,5 km di cammino dall’ingresso Nord di San Vito lo Capo. Qui, non troverete sabbia e ghiaia, ma solo scogli che rendono l’acqua più limpida che altrove, motivo per cui è il paradiso per lo snorkeling;
Cala Berretta
Cala Berretta si trova al centro della Riserva dello Zingaro e può essere raggiunta in egual modo sia dall’ingresso Nord che da quello Sud. Ad attendervi dopo la lunga passeggiata una spiaggia quasi deserta ed incontaminata che vi ripagherà della fatica;
Cala della Disa
Si trova a circa 3,5 km dai due ingressi Nord e Sud ed è caratterizzata da ciottoli bianchi che degradano verso acque turchesi. La spiaggia è formata da due piccole insenature divise da pareti rocciose;
Cala del Varo
A 2 km dall’ingresso Sud, Cala del Varo è raggiungibile esclusivamente via mare dai due ingressi Nord e Sud.
Cala Capreria
Cala Capreria è la prima caletta che si raggiunge dall’ingresso sul Sud, sul lato Scopello – Castellammare del Golfo. Per arrivarci dovrete percorrere un sentiero di 1,4 km. Nelle vicinanze della spiaggia troverete anche il Museo naturalistico.
Trekking e i sentieri
Oggi, per esplorare la riserva via terra, si può solo camminare. Il paradiso ideale di chi ama le lunghe passeggiate e i sentieri. Sono tre i percorsi, tutti ben segnalati e percorribili con ai piedi gli scarponcini da trekking e una buona dose d’acqua potabile, che vi permetteranno di scoprire spiagge, grotte e musei: ecco quali.
Sentiero Costiero
È il più semplice ed è lungo 7 km percorribili in circa due ore di cammino immersi in un paesaggio da cartolina;
Sentiero presso Cala Marinella
È il sentiero più impegnativo lungo 17 km da percorrere in sette ore di cammino che da nord a sud passa per Monte Passo del Lupo, Monte Speziale e Monte Scardina;
Percorso di mezza costa
È di difficoltà media ed è lungo 8,5 km che potrete percorrere in 4 ore e mezza. È la strada più panoramica che vi farà conoscere l’eterogeneità del territorio. Potrete raggiungere ancheBorgo Cusenza e Contrada Sughero dove troverete dei rifugi. A questo link trovate la cartina con i sentieri della Riserva, di seguito la mappa per raggiungerla.
Borgo Cusenza, il cuore dello “Zingaro”
Proseguite attraverso lo Zingaro, dal sentiero di mezza costa, e continuate, per altri 2 km, in salita. Ora, allungate lo sguardo. A darvi il benvenuto nella macchia mediterranea è il Borgo Cusenza, un viottolo giallo di margherite, i pini di aleppo e i fichi d’india, brulicante di vita, benché non sia più abitato. Un agglomerato rurale aggrappato alla montagna, spalancato al mare e accolto dentro una valle, culla di un popolo antico e sapiente, libero dalle contaminazioni dei borghi vicini. Pare, infatti, che la gente del Borgo Cusenza, il cui nome originario era Bagghiu di l’Acci, per il vicino Monte Acci, fosse completamente autosufficiente e che si recasse alla contrada Sughero, distante circa 3 chilometri, soltanto per scambi di attrezzi di lavoro e manodopere varie.
E’ un borgo scelto da molti visitatori, definito uno dei più belli della Sicilia, un insediamento rurale di una bellezza eterea, uno spaccato di vita contadina del secolo scorso. Lo riparano i venti e lo illumina lo splendore del mare attorno. Muretti in pietra, un pergolato, cespugli di rosmarino, casette di pietre e tegole si abbracciano rimanendo vicine vicine, il silenzio rispettoso dello scorrere del tempo che si ferma lì, quasi chiedendo anche a noi di muoverci più lenti, molto più lenti. Si viene letteralmente travolti dalla magnificenza di una natura pulita e tersa, e da una storia antica. La storia di una comunità che va a braccetto con il ritmo delle stagioni e ne fa il suo calendario.
La vita nel Borgo Cusenza
Le abitazioni sono ben tenute, alcune camere visitabili. I pavimenti in lastre, venuti alla luce durante gli interventi di manutenzione, sono puliti e sistemati. Oggetti e mobili ricostruiscono dettagliatamente l’idea della quotidianità rurale del secolo scorso che, inevitabilmente ruotava attorno al lavoro dei campi. Si coltivavano cereali, e fino ai primi del ‘900, le circa 14 famiglie che vi vivevano, avevano perfino una cantina per la produzione del vino.
Come arrivare alla Riserva
L’ingresso alla Riserva dello Zingaro ha un costo di 5 euro. Oltre al biglietto d’ingresso, vi daranno anche una mappa che mostra i diversi sentieri e i luoghi di interesse dello Zingaro, come le insenature e i piccoli musei situati lungo il percorso. Per arrivare alla Riserva da Scopello, in auto, dovrete prendere l’Autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo, imboccare lo svincolo per Castellammare del Golfo, quindi proseguire sulla Strada Statale 187 in direzione Trapani. Seguite le indicazioni per Scopello, fino a raggiungere la costa. Per accedere alla Riserva da Nord, dovete imboccare la Strada Statale 187 fino al bivio per San Vito Lo Capo e, quindi, proseguire in direzione Villaggio Calampiso – Riserva Zingaro.
Da Trapani, ci vorranno circa 55 minuti in auto per raggiungere l’ingresso meridionale della riserva dello Zingaro, da Scopello. Da Palermo, invece, ci vorrà 1 h e30 per raggiungere l’ingresso a Sud della riserva naturale.
Oppure, con volo EasyJet da Milano Malpensa a Palermo e poi in auto a noleggio fino a Castellammare del Golfo.
Via mare, infine, potete noleggiare una barca per visitare lo Zingaro, prenotandone una con Samboat. Motoscafi, barche a vela, yacht, piccole imbarcazioni senza patente, con o senza skipper: semplicemente troverete l’offerta più adatta alle vostre esigenze.
Dove dormire
Hôtel Punta Nord Est, a Castellammare del Golfo, proprio di fronte alla spiaggia dorata, mettete un piede fuori e sarete già in acqua. Camera doppia ampia e luminosa a partire da 60€ a notte, colazione inclusa. Ciò che mi è piaciuto: la piscina, l’accesso ad una baia privata, una magnifica vista dalle camere, oltre ad un incredibile rapporto in termini di qualità-prezzo;
Villa Anna, a dieci minuti in auto da Scopello e a 5 minuti dalla spiaggia di Guidaloca. Camera doppia moderna e luminosa a partire da 60€ a notte, colazione inclusa. Punti di forza: la posizione vicina a Scopello e alla riserva naturale dello Zingaro, la tranquillità del luogo, la reception, le camere con terrazza privata, il parcheggio privato gratuito e soprattutto l’ottima e abbondante colazione con torte fatte in casa. La migliore scelta per il suo ottimo rapporto in termini di qualità-prezzo;
B&B Selene, a San Vito, e a 100 metri dalla spiaggia. Camera doppia spaziosa e luminosa a partire da 120€ a notte, colazione inclusa. Apprezzabile la tranquillità, la terrazza per fare colazione, l’idromassaggio, il comfort delle camere e la vista. È il mio preferito a San Vito Lo Capo per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo.
Dove mangiare
– Ristorante Posidonia, a Castellammare del Golfo (Tp). Sul porto turistico di Castellammare del Golfo, il trionfo della cucina siciliana della tradizione, dal cous cous alle ottime busiate (un tipo di pasta tipico della Sicilia);
– Tha’am,a San Vito Lo Capo (Tp). Il “re” del cous cous, a 200 metri dalla spiaggia di sabbia bianca di San Vito Lo Capo, serve un interessante mix di cucina siciliana e araba;
– L’amo, a Castellammare del Golfo (Tp). Ricavato in un vecchio rimessaggio per le barche, questo locale è il place to be (ndr, posto per stare) per concedersi un aperitivo alla fine di una giornata in mare;
– Ristorante La Tavernetta, a Scopello, certamente il miglior di tutto il Golfo: l’eccellenza e il gusto dell’esclusività a tavola. Ricerca, fascino e raffinatezza con una storia di oltre 50 anni.
Cosa vedere nei dintorni dello Zingaro?
Dopo l’escursione nella riserva o durante i giorni successivi, cosa vedere nei dintorni dello Zingaro? Sulla via del ritorno (se siete entrati nella riserva dall’ingresso sud), passerete da Scopello: un piccolo villaggio, ma decisamente delizioso. Scopello è anche famosa per la “spiaggia La Tonnara”, situata proprio sotto il paese. Gli antichi edifici della tonnara, le grandi rocce (i faraglioni) e le acque cristalline rendono questo posto davvero meraviglioso. Dato che La Tonnara è una spiaggia privata, dovrete pagare un piccolo biglietto d’ingresso per godervela. Se state cercando una spiaggia libera, invece, vi consiglio di andare alla volta della spiaggia di Guidaloca, situata vicino a Scopello. Gli amanti dei dolci dovrebbero seriamente provare la pasticceria Scopello, situata sulla piazza principale. I dolci fatti in casa e la granita al limone sono una vera delizia.
San Vito Lo Capo è la città più vicina all’ingresso nord dello Zingaro. È una località balneare molto turistica in Sicilia, tant’è che i turisti italiani amano davvero andarci. La città è particolarmente famosa per la sua enorme e sorvegliata spiaggia di sabbia con le sue acque poco profonde, sebbene decisamente affollata, soprattutto durante l’alta stagione.
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La riserva naturale di Monte Cofano si trova a 30 minuti in auto da San Vito Lo Capo e, se avete apprezzato la vostra escursione nella riserva naturale dello Zingaro, adorerete sicuramente anche questa tappa. Nella riserva, potrete scegliere tra 2 percorsi:
Il sentiero sul mare: Il paesaggio è molto diverso da quello dello Zingaro, ma è altrettanto bello. La passeggiata è semplice da svolgere e ha una durata di circa 3 ore andata e ritorno;
Il sentiero che porta sulla cima del Monte Cofano: in questo caso vi imbatterete in alcuni passaggi difficili, dove dovrete fare un po’ di arrampicata sulla roccia.
In Sicilia i colori non si limitano a finire negli occhi, ti entrano dentro le vene e le ossa.
Cosa sarebbe l’Italia senza la Sicilia? È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra. Quegli odori di alga seccata al sole, di capperi e di fichi maturi non li ho ritrovati mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole…
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…